In un’intervista concessa a Cyclingnews, Vincenzo Nibali è tornato a tracciare il bilancio della sua stagione 2015. Un anno che si è rivelato particolarmente difficile, per gli attriti con il Team manager Vinokourov, per gli scarsi risultati di inizio stagione, per gli errori di un Tour de France compromesso già a metà percorso e l’espulsione alla Vuelta Espana. Ma nel finale Nibali ha saputo resettare tutto e ripartire da campione vero, regalando venti giorni di grande Ciclismo tra il Trittico e il Lombardia.

Nibali, una stagione da cui imparare

Il campione della Astana ha difeso la sua stagione, analizzando con lucidità ed equilibrio quanto successo, e trovando motivi di crescita nelle difficoltà che ha dovuto superare. “L’anno scorso le cose erano andate molto bene, stavolta in certi momenti è stato molto difficile. Ma ho capito che con determinazione si può reagire e raggiungere dei risultati” ha spiegato Nibali. Superati gli ostacoli Tour e Vuelta, con tutti gli episodi negativi che si sono susseguiti, Nibali ha reagito, ritrovando grinta e fame per preparare un finale di stagione eccezionale, in cui ormai nessuno sperava più. Sono arrivate tre vittorie, la Coppa Bernocchi, la Tre Valli Varesine e soprattutto il Giro di Lombardia, la prima classica monumento della sua carriera, vinta con uno spettacolare attacco in discesa.

L’espulsione alla Vuelta, una cosa buona

L’affermazione più sorprendente dell’intervista di Nibali è quella relativa all’espulsione alla Vuelta Espana, una pagina quasi imbarazzante per lui e per la squadra, ma anche uno sprone per poter ripartire più forte di prima. Nibali ha toccato il fondo e da lì è tornato il vero Nibali.

E’ stato quasi un bene quell’espulsione, ho ricominciato tutto daccapo, ho ritrovato la rabbia. Non volevo finire la stagione così, sono tornato a casa e mi sono preparato duramente per le ultime corse. Ho guadagnato il posto per i Mondiali, anche se il percorso non era per me. Il vero obiettivo era il Lombardia”. E al Lombardia Nibali non ha mancato l’appuntamento, sfoderando oltre alla classe quella rabbia e determinazione nate da questa difficile stagione.