Dopo il ritiro agonistico al Giro d’Italia del 2010, di Gilberto Simoni non si è quasi più sentito parlare nel Ciclismo. L’ex campione è uscito definitivamente dal mondo di cui ha fatto parte per tanti anni, e solo saltuariamente si concede a qualche intervista per parlare della sua carriera. Alle pagine di Velo Club, un sito francese, Gilberto Simoni ha rilasciato una dichiarazione piuttosto sorprendente, affermando che vorrebbe misurarsi con il ciclismo di oggi anziché aver toccato l’apice della carriera il decennio scorso.
Simoni e il nuovo ciclismo
Gilberto Simoni ha vissuto il suo periodo d’oro tra il 1999 e il 2007. Il Giro d’Italia è stato il palcoscenico ideale per le sue doti di scalatore e fondista. Ha conquistato due volte la vittoria ed è salito altre cinque volte sul podio. E’ stato un punto di riferimento della corsa rosa per tanti anni, l’uomo in grado di dare sempre battaglia e di rovesciare la corsa sulle grandi montagne. Un duro, in corsa e fuori. Un carattere fatto di coraggio e determinazione, ma anche con prese di posizioneruvide e definitive. Chi non ricorda lo screzio con Ivan Basso al Giro d’Italia del 2006, quando Simoni accusò il rivale di avergli chiesto dei soldi per lasciare la vittoria di tappa?
Lo strappo è ancora ben vivo nei ricordi di Simoni, che dieci anni dopo ha ancora legato al dito l’episodio: “Sono stati preso in giro perché tutti credevano a Basso, anche se lui il giorno dopo è stato squalificato per due anni io sono rimasto lo sciocco. In ogni caso non ho vinto quel Giro, ma non l’ho neanche perso” ha sentenziato Simoni riferendosi alla squalifica per doping comminata a Basso subito dopo quel Giro.
E probabilmente si riferisce proprio alla diffusione del doping nel ciclismo di qualche anno fa, quando Simoni rende la dichiarazione a sorpresa: “Darei indietro tutte le mie vittorie per poter correre nel ciclismo di oggi” ha spiegato il trentino, convinto evidentemente di aver combattuto contro avversari meno puliti di quelli con cui potrebbe correre oggi.