E’ stata una Gand Wevelgem tragica quella che si è corsa ieri. La gara è stata spettacolare ed intensa, con la prima vittoria da Campione del Mondo di Peter Sagan, ma purtroppo la festa è stata sommersa dalla drammatica notizia dell’incidente al belga Antoine Demoitiè. Il 25ennedella Wanty Groupe Gobert è caduto finendo per essere investito da una motocicletta dell’organizzazione. Le condizioni di Demoitiè sono apparse subito gravissime ed il giovane corridore è morto nella notte.

Un incidente fatale

La Gand Wevelgem aveva superato metà corsa, con circa 150 chilometri già pedalati dei 242 in programma.

E’ stato in questo punto che si è verificato il tragico incidente di Antoine Demoitiè. A ricostruire quanto accaduto è stato Sebastian Timmerman, giornalista dell’emittente olandese Nos, uno dei pochi testimoni oculari dell’incidente. Timmerman ha parlato di tragica fatalità, senza dare colpe al motociclista che ha colpito il povero Demoitiè: “E’ stato un incidente molto sfortunato” ha spiegato il giornalista olandese “Demoitiè è caduto insieme ad altri corridori. Una moto ufficiale che stava seguendo il gruppo ha cercato di evitarli ma senza riuscirci. Il motociclista è caduto e il motore è finito addosso a Demoitiè. Il pilota era molto esperto, dopo la corsa è arrivato nella tenda dove stavo lavorando, era molto turbato e mi ha chiesto se avevo notizie del corridore”.

La versione è stata confermata anche dall’ufficio stampa della squadra di Demoitiè, la Wanty Groupe Gobert: “Non è un caso come quelli in cui sono rimasti coinvolti Sagan o Broeckx. L’uomo ha cercato di frenare ed è caduto addosso a Demoitiè”.

I corridori: fare chiarezza

La tragica notizia dell’incidente mortale di Demoitiè ha scosso il mondo del Ciclismo, a partire dai corridori.

Anche se la dinamica dell’incidente sembra attribuibile ad una fatalità, quello della sicurezza è un tema su cui i corridori stanno chiedendo maggiore attenzione dopo i tanti, troppi incidenti che si sono visti negli ultimi mesi. “Chiediamo che sia fatta immediatamente luce sulle cause dell’incidente e sulle eventuali responsabilità” ha dichiarato in una nota Gianni Bugno, presidente dell’Associazione dei corridori.

“In questo momento triste non vogliamo fare polemiche ma la nostra frustrazione è tanta. Abbiamo chiesto al Consiglio del ciclismo professionistico di comunicare al più presto le nuove strategie per migliorare la sicurezza”.