Sei mesi esatti dopo la vittoria ai Mondiali di Richmond, Peter Sagan riassapora il gusto del successo. Alla Gand Wevelgem il campione slovacco della Tinkoff ha rotto il tabù, conquistando la prima vittoria con la maglia iridata. Sagan ha attaccato insieme a Cancellara e Vanmarcke sul Kemmelberg, vanificando la rincorsa del gruppo e battendo poi i compagni di fuga nello sprint finale.

Sagan ancora all’attacco

La Gand Wevelgem, tradizionalmente la più facile delle classiche sul pavè,non è stata stavolta affare per velocisti. La corsa si è decisa nel secondo ed ultimo passaggio sul Kemmelberg, il suo muro simbolo, ad oltre trenta chilometri dall’arrivo.

Sagan ha preso di petto il muro forzando l’andatura seguito da Cancellara. I due campioni sono riusciti a produrre lo strappo decisivo e solo Sep Vanmarcke è riuscito a rientrare, mentre Greg Van Avermaet ha dovuto arrendersi e riaccomodarsi nel gruppo inseguitore. Sagan, Cancellara e Vanmarcke sono andati in breve a raggiungere il russo Kuznetsov che si trovava già all’attacco da tempo, trovando subito la collaborazione per proseguire a tutta e sfuggire all’inseguimento del gruppo.

La prima da iridato

L’impegno di Sagan, Cancellara e Vanmarcke è stato totale, con qualche sporadico cambio di Kuznetsov. Nonostante un’ultima parte di corsa pianeggiante, senza difficoltà e con tanti stradoni favorevoli al gruppo, la qualità della fuga non ha permesso di riaprire la partita.

La Etixx ha organizzato l’inseguimento, poi coadiuvata da altre squadre, ma il quartetto ha sempre veleggiato sui 40 secondi di vantaggio. I quattro hanno tirato fino ad un paio di chilometri dall’arrivo, poi è iniziata la fase di studio senza nessun tentativo di anticipare. E’ stato Kuznetsov a lanciare lo sprint e stavolta Sagan ha trovato le energie per una volata degna di un Campione del Mondo, andando a vincere nettamente.

Vanmarcke ha conquistato il secondo posto davanti a Kuznetsov, con Cancellara fuori dal podio. La volata per il quinto posto è stata del vincitore della Sanremo Arnaud Demaredavanti a Fernando Gaviria.