Forse in pochi, domenica scorsa, si sono resi conto della bicicletta con cui Mathew Hayman, il sorprendente vincitore, ha corso la Parigi-Roubaix. Il corridore australiano della Orica-GreenEdge ha scartato la bici da pavè, preferendo correre con il mezzo che usa durante tutto il resto della stagione. Una scelta decisamente insolita, visto che tutti gli altri favoriti e i corridori che sono arrivati nelle posizioni di vertice hanno pedalato su telai appositamente studiati per correre sul tracciato della grande classica.

Hayman alla Roubaix con una bici aero

Da diversi anni, le case costruttrici di biciclette hanno iniziato a progettare telai specifici per rendere al meglio sul pavè delle classiche del nord. Le squadre World Tour, e non solo, hanno in dotazione i modelli da pavè oltre a quelli che si usano nel resto della stagione. Sono biciclette che garantiscono un miglior assorbimento delle vibrazioni, fattore determinante per affrontare al meglio il pavè. Ma nonostante la Orica-GreenEdge avesse a disposizione il modello Scott Solace, la bici studiata appositamente dalla casa americana, Mathew Hayman ha scelto di correre la sua Parigi-Roubaix con la bici che usa anche durante le altre gare.

Si tratta del modello Scott Foil, una bici aero che spinge al limite la ricerca dell’aerodinamica.

È ormai inconsueto vedere i corridori che puntano al risultato nella Parigi-Roubaix con una bicicletta non da pavè: basti pensare che Boonen ha pedalato domenica con la Specialized Roubaix, modello che chiarisce fin dal nome la sua attitudine, e il terzo arrivato Stannard era a bordo di una Pinarello Dogma K8 S, altra bici studiata per l'Inferno del Nord.

Hayman ha anche rinunciato ad altri accorgimenti adottati da molti corridori per la Parigi-Roubaix, come il doppio nastro sul manubrio o una sella più morbida. L’australiano ha corso e vinto la gara con la bici di sempre, cambiando solamente gli pneumatici tradizionali con sezione da 23 mm, con quelli da 28 mm.

Hayman: "mi sono sentito a mio agio"

La bicicletta di Mathew Hayman spiega meglio di ogni parola come il corridore australiano si sia preparato per la Parigi-Roubaix: "In passato sono arrivato alla Roubaix in buona forma, cambiando la bicicletta, facendo tutte le modifiche. Stavolta mi sono semplicemente detto 'prendo questa bici e vedo fin dove posso andare'. Mi sono sentito a mio agio” ha raccontato il sorprendente vincitore della garadi domenica 10 aprile.

Hayman è sembrato non soffrire troppo nei tratti di pavè, mentre in quelli asfaltati la sua bici aero gli ha dato un piccolo vantaggio sugli altri. Anche per questo negli ultimi 10 km, dove non c’erano più veri tratti di pavè, e nello sprint sul velodromo, il ciclista australiano è stato così efficace.