E’ un Diego Ulissi nuovo, più bello e convincente, quello che esce dalla vittoriosa giornata di Praia a Mare, la quarta tappa del Giro d’Italia 2016. Non è la prima volta che Ulissi vince al Giro, aveva iniziato già cinque anni fa, quando era una giovanissima promessa. Ne sono arrivate poi altre tre negli anni successivi, fino al pokerissimo della tappa di ieri. Ma questo è un successo diverso, quello che può proiettare Ulissi verso la completa maturità.

Ulissi, per la prima volta all’attacco

Se nelle altre occasioni Diego Ulissi aveva sempre vinto di rimessa, in contropiede, sfruttando le situazioni con grande freddezza, stavolta si è costruito la sua corsa giocando sempre all’attacco.

Il livornese della Lampre ha trovato la voglia di rischiare ed ha fatto vedere un corridore diverso, pronto a comandare la corsa per tutta la giornata senza attendere le mosse degli altri. “La squadra ha fatto un grande lavoro, volevamo entrare nella fuga partita all’inizio e Mohoric c’è riuscito -racconta Ulissi-. Gli altri compagni mi hanno aiutato a prendere le salite nelle prime posizioni del gruppo e Conti è stato il corridore in più per la parte finale: è stato impressionante per quanto ha lavorato”.

Le urla di Maini

Una volta arrivato nel punto chiave della corsa, lo strappo di via del Fortino, Diego Ulissi non ha tremato. “Sono salito in progressione, poi ho capito che gli altri non riuscivano a seguirmi e ho tirato dritto” spiega Ulissi, che ha pedalato con determinazione e classe fino al traguardo, spinto dalle urla di incitamento del Ds Orlando Maini.

“Avevo più male alle orecchie che alle gambe, urlava come un pazzo” racconta ancora il livornese, che ha così siglato la prima vittoria di questo 2016 dopo aver inanellato un’infinità di piazzamenti. E il suo Giro d’Italia può ancora regalare altre gioie. In classifica Ulissi è ad appena 20’’ dalla maglia rosa, tornata sulle spalle di Tom Dumoulin, e chissà che il corridore della Lampre non riesca a centrare anche questo colpo.