Dopo Marcel Kittel un altro big del Giro d’Italia 2016 lascia la corsa. E’ Fabian Cancellara, che dopo il quarto posto conquistato ieri nella cronometro in Toscana ha annunciato che domani non sarà alla ripartenza della corsa da Campi Bisenzio. Il campione svizzero ha spiegato di non aver pienamente recuperato dall’influenza che lo ha debilitato prima della partenza olandese.

Cancellara: “Sapevo che sarebbe stata l’ultima tappa”

Fabian Cancellara ha spiegato che il suo ritiro era già stato programmato prima della partenza nella cronometro del Chianti, in cui ha chiuso quarto.

“Sapevo che era la mia ultima tappa e sono andato senza riserve” ha dichiarato il campione svizzero, che nonostante l’impegno non è riuscito ad esprimersi al meglio. “Sto migliorando ma non sto come vorrei. I primi giorni del Giro d’Italia sono stati veramente duri, ero malato. Nella crono ho visto il corridore che era partito prima di me, ho cercato di riprenderlo. Sono andato un po’ oltre ed ho pagato, anche se grazie alla discesa finale sono riuscito a riprendermi un po’”. Cancellara ha spiegato di lasciare il Giro d’Italia per concentrarsi sul resto della stagione visto che non è riuscito a recuperare una condizione ottimale dopo il malanno che l’ha colto alla vigilia della partenza.

Cancellara, tanti complimenti al Giro

Cancellara lascia il Giro d’Italia senza quei risultati che si attendeva, soprattutto senza quella maglia rosa che continuerà a mancare nella sua bacheca di trionfi. Resta anche un po’ di amaro in bocca ai tifosi italiani che avrebbero voluto applaudirlo nelle prossime due settimane di Giro.

Andandosene però Cancellara ha mostrato grande apprezzamento per il Giro d’Italia, per l’organizzazione e l’ambiente della corsa rosa. “E’ una corsa di alto livello e molto ben organizzata” ha dichiarato Cancellara “Non c’è niente di cui mi possa lamentare, i percorsi, i trasferimenti, davvero niente e nei miei 16 anni da corridore non è successo molto spesso. Rispetto all’ultima volta che ero venuto il Giro d’Italia è cresciuto molto, ma senza arrivare a quel livello un po’ folle del Tour. Ecco, così è come deve essere il Giro”.