Le difficoltà incontrate da Vincenzo Nibali sono l’argomento più caldo al Giro d’Italia. Il Campione d’Italia è apparso appannato fin dalle prime montagne appenniniche per poi soccombere nel tappone dolomitico ed andare definitivamente in crisi nella cronoscalata di Alpe di Siusi. Sui motivi che hanno portato il favorito della vigilia verso questa inattesa situazione si confrontano le più svariate ipotesi. Tra queste anche quella delle nuove pedivelle che Nibali sta adottando da questa stagione.
Pedivelle più lunghe per Nibali
In inverno Vincenzo Nibali e lo staff tecnico della Astana hanno deciso di cambiare la dimensione delle pedivelle che il campione monta sulla sua Specialized.
La bici di Nibali era equipaggiata fino alla scorsa stagione con pedivelle da 172.5 mm, mentre ora è passato a quelle più lunghe, da 175 mm. Anche se sul tema ci sono svariate correnti di pensiero, le pedivelle più lunghe dovrebbero agevolare la forza di spinta e la resistenza a svantaggio della capacità di accelerazione, a patto di avere la potenza per farle girare adeguatamente. Nibali ha iniziato ad usare sulla sua bici le pedivelle più lunghe a partire da dicembre. Può bastare questa modificaad aver mandato in tilt la pedalata di Nibali? “Non credo che questo cambiamento sia alla base delle prestazioni sottotono di Nibali” ha commentato il suo preparatore Paolo Slongo “Stiamo cercando i motivi in altre aree”.
I perché del cambiamento
Slongo ha spiegato che Nibali ha deciso di cambiare per agevolare alcune caratteristiche peculiari di un corridore che punta alla vittoria di una corsa a tappe: “La pedivella più lunga, se si riesce a spingere, dovrebbe dare più resistenza. Toglie qualcosa allo scatto, ma a iuta in altri settori” continua Slongo “I corridori da grandi giri hanno bisogno di resistenza e in teoria la pedivella lunga dà un vantaggio a chi lotta per la classifica, perché serve regolarità, non scatto”.
Nibali ha anche un’altra differenza sulla sua bici rispetto ai compagni di squadra della Astana: monta il cambio Campagnolo Super Record meccanico anziché quello elettronico. Domenica proprio il cambio lo ha costretto ad una sosta che gli ha fatto perdere una trentina di secondi durante la cronoscalata all’Alpe di Siusi. “Usa quello meccanico perchè è più leggero e lui cerca ogni strada per risparmiare peso” motiva Slongo, che non dà grande peso all’incidente di domenica. “Ha perso circa 30 secondi, ma se si perdono più di due minuti vuol dire che abbiamo perso un sacco di tempo anche senza quell’incidente”.