Schwarzer non ci sta. L'ex olimpionico ha indetto una conferenza stampa per ribadire le sue ragioni e chiedere la riammissione per poter partecipare alle Olimpiadi di Rio. In presenza del suo avvocato e del suo allenatore, Sandro Donati, il marciatore ha confermato a sua estraneità al doping di cui è accusato e ha lanciato un'accusa pesante: "La provetta potrebbe essere stata manipolata".

Rabbia e orgoglio

Alex Schwarzer, in conferenza stampa, ha dichiarato che lui continua ad allenarsi perché crede ancora nella possibilità di prendere parte alle Olimpiadi di Rio.

La rabbia per quello che lui giudica una montatura fa da contraltare all'orgoglio, quando afferma di non aver bisogno di doparsi, in quanto è certo di essere il migliore. La parte più rilevante della conferenza stampa è, però, quella in cui, il marciatore altoatesino lancia una pesante accusa: "La provetta potrebbe essere stata manipolata".La tesi viene condivisa dal legale di Schwarzer,Gerhard Brandstatter, che ha chiesto l'esame del DNA sul campione di urina costato la sospensione del suo assistito. Il legale ha, inoltre, annunciato che verrà presentato un esposto in procura con l'ipotesi di frode sportiva.

Donati contro la Iaaf

L'attacco più pesante viene, però, dall'allenatore di Schwarzer, Sandro Donati.

Da sempre fiero oppositore del doping, il tecnico ha lanciato pesanti accuse alla IAAF,giudicata da lui corrotta.Donati non si è, però, fermato qui. Ha anche attaccato Maurizio Damilano, attuale presidente mondiale in carica del Comitato della Marcia della IAAF. Donati ha dichiarato che Damilano ha palesato "molti atti di ostilità", affermando anche "che un atleta squalificato per doping non aveva diritto di essere portato in nazionale o partecipare alle Olimpiadi".

Le ipotesi del complotto

Secondo Schwarzer e i suoi legali, nella vicenda delle analisi dell'atleta altoatesino c'è qualcosa di strano: per questo motivo chiamano in causa direttamenteThomas Capdevielle, l’antidoping senior manager della Federazione internazionale che, ordinando una seconda analisi, avrebbe messo in atto una procedura straordinaria con pochi precedenti.

Si ritiene anche che, dal momento del prelievo a quello dell'analisi della provetta, esistano dei punti oscuri in cui potrebbe esserci stata la manomissione del campione. La battaglia, quindi, è aperta, ma il tempo è poco: le possibilità che Schwarzer partecipi alle Olimpiadi di Rio sono pressoché nulle.