C’è chi grida allo scandalo il giorno dopo la fuga a sorpresa di Peter Sagan e Chris Froome nella tappa pianeggiante di Montpellier. Il team manager della Etixx Quickstep, Patrick Lefevere, ha lanciato accuse pesanti e dirette, come nel suo classico stile. Secondo Lefevere l’azione dei quattro al comando è stata favorita dalle moto e dall’auto dell’organizzazione che si trovavano in testa e che hanno dato la scia a Froome e compagni.
Sagan e Froome, che numero!
La tappa numero undici del Tour de France doveva portare i corridori a Montpellier attraverso 160 km quasi tutti in pianura.
Sembrava una scontata tappa di trasferimento da arrivo in volata ed invece il vento ha reso la giornata nervosa ed incerta. Il gruppo si è spezzato e ricomposto più volte, finchè a 12 km dall’arrivo quattro corridori hanno approfittato di un nuovo tratto ventoso per andarsene. Non quattro corridori qualunque ma il Campione del Mondo Peter Sagan, la maglia gialla Chris Froome con i rispettivi compagni Bodnar e Thomas. Il quartetto è filato via a tutta velocità e l’inseguimento del gruppo è stato vano. Sagan ha così vinto la sua seconda tappa allungando in maniera decisiva nella classifica della maglia verde, mentre Froome ha aggiunto altri 12’’ di vantaggio sui rivali per la maglia gialla.
Lefevere: “Le moto sono state scandalose”
Ma a qualcuno non è piaciuto quello che è successo in corsa. Patrick Lefevere contava di vincere la tappa con Kittel, ed invece l’andamento della corsa ha respinto il gigante tedesco. Forse anche per la rabbia dovuta all’occasione persa, il team manager della Etixx Quickstepè stato durissimo nel dopo tappa, insinuando un comportamento irregolare delle moto al seguito della corsa.
“Perché quelle dieci moto e la macchina rossa dell’organizzazione erano così vicine ai quattro corridori all’attacco?” ha sbottato Lefevere al giornale belga Het Laatste Nieuws “Non cerco scuse, quei quattro hanno meritato, ma il comportamento delle moto è stato scandaloso. Con quattro corridori così forti gli hanno permesso di risparmiare venti chilometri orari”.