E come ogni quattro anni, è già tutto finito. Il sipario sui Giochi della XXXI Olimpiade è calato con la cerimonia di chiusura del Maracanà, appena 16 giorni dopo l’emozionante apertura, quella che nessuno ha voluto perdersi, a differenza del commovente commiato con arrivederci a Tokyo 2020, forse ultimo stadio prima dell’(improbabile) sogno romano. Due settimane abbondanti che sono volate, tra emozioni, delusioni, storie e personaggi. Come si dice in questi casi, hanno vinto tutti, perché partecipare a un’Olimpiade resta per sempre, a prescindere dall’esito, ma è chiaro che qualcuno è stato più protagonista di altri e ricorderà con più piacere questa fine estate in Sud America.
Allyson, sua maestà della pista
Prima di concentrarci sulla top 5 dei personaggi di Rio, ecco altri nomi in ordine sparso di chi resterà nella storia. A cominciare da tre donne, di età e prospettive diverse, ma ugualmente raggianti: Inès Boubakri è stata la prima africana a salire su un podio olimpico della scherma, con il 3° posto nel fioretto individuale, mentre Pernille Blume si è rivelata a sorpresa la reginetta di un programma di nuoto deludente anziché no sul piano femminile, grazie alla doppia medaglia, oro sui 50 stile e bronzo nella staffetta mista. E che dire di Allyson Felix, in tutto e per tutto l’Usain Bolt dell’atletica femminile? Il jamaicano ha fatto bingo di ori, l’americana ha portato a casa altre 3 medaglie, due delle quali d’oro (solo il tuffo della sui 200 gli ha impedito l’en plein), portando a 9 il totale di metalli olimpici in carriera.
Nessuna donna ha fatto meglio nella storia, anche se il primo posto della 4x400 resta avventuroso con quello strano ripescaggio e la semifinale corsa da sole dalle americane.
Joseph e lo scalpo di Phelps
Passando ai maschietti, nel sottoclou non si può che citare il nostro Niccolò Campriani, che chiude la carriera olimpica con 3 ori: a quello di Londra sui 50 metri 3 posizioni si unisce la doppietta brasiliana, nella stessa gara, sofferta, ma fortunosa, e sui 10 metri.
Successi indimenticabili, ottenuti con… carabine altrui, prima dell’amico-rivale Emmons e poi della fidanzata Petra Zublasing, ma quando c’è il campione, si vede sempre. Citazione anche per Joseph Schooling, l’impertinente indonesiano ammiratore di Phelps da bambino che si è tolto lo sfizio di togliere un oro al mito, sui 100 farfalla, impedendo l’en plein di primi posti al miro americano. E poi Mohamed Farah, primo nella storia a fare doppietta 10000-5000 in due Giochi.