È ancora la Astana a festeggiare all’ombra della basilica di Superga, affascinante traguardo della classica Milano Torino. Ma non sono stati né Diego Rosa né Fabio Aru a tagliare per primi il traguardo, bensì il giovane colombiano Miguel Angel Lopez. La corsa si è decisa in maniera inaspettata, con una fuga di una decina di corridori partita nel breve tratto pianeggiante tra le due scalate a Superga. Lopez ha staccato nel finale Woods, mentre Uran ha conquistato il terzo posto dando l’impressione di essere il più in palla.

Milano Torino, De Marchi sempre in fuga

La corsa è andata via molto veloce, con una fuga a tre che ha tenuto un bel ritmo nelle fasi iniziali e centrali pianeggianti. Ad attaccare sono stati Alessandro De Marchi (BMC), Peter Kennaugh (Sky) e Eduard Grosu (Nippo Fantini). Prima dell’arrivo a Torino la corsa ha registrato il ritiro per una caduta di Scarponi e Malori. Quest’ultimo, tornato da poco dopo il terribile incidente di gennaio, ha riportato la frattura della clavicola. La prima scalata al Colle di Superga, cinque km con pendenza media del 9%, ha isolato al comando Kennaugh, mentre il gruppo si è via via sempre più ridotto. Solo Zardini (Bardiani) ha però tentato uno scatto, con la battaglia vera che i big hanno rimandato al secondo passaggio.

Astana, il jolly Lopez

La corsa ha però vissuto una svolta a sorpresa. Appena raggiunto Kennaugh, nel tratto pianeggiante tra i due assalti a Superga, la Astana ha mollato la testa del gruppo, aprendo la strada ad una serie di scatti. Si è così formato un drappello di una decina di unità, tra cui Miguel Angel Lopez (Astana), Hubert Dupont (AG2R), Michael Woods (Cannondale) e Mikel Landa (Sky), che ha iniziato la scalata finale con una ventina di secondi di vantaggio.

Subito Woods ha attaccato, con Lopez che è uscito per raggiungerlo quasi a metà scalata. Il gruppo ha tentennato, anche perché la presenza di un Cannondale e un Astana in testa ha bloccato sulla difensiva la corsa di due delle squadre più attrezzate. Ci ha provato la AG2R a dare una scossa, ma gli attacchi di un generoso Bardet non sono serviti.

Woods e Lopez sono così arrivati alle ultime centinaia di metri con un vantaggio rassicurante, e dopo un paio di attacchi andati a vuoto il giovane colombiano della Astana ha messo lo scatto definitivo. Miguel Angel Lopez è andato così a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di una delle classiche più prestigiose, con Woods al secondo posto davanti al capitano Rigoberto Uran che nel finale ha staccato tutti gli altri big. Poi Moreno, Ulissi e un Aru che non è sembrato particolarmente reattivo.