È finita nel modo peggiore la Vuelta Espana di Samuel Sanchez. Il corridore asturiano della BMC è stato costretto ad abbandonare la corsa quando mancavano solo due tappe alla conclusione. A costringere alla resa il campione olimpico di Pechino 2008 è stata una brutta caduta avvenuta negli ultimi chilometri della tappa a cronometro. Sanchez stava viaggiando su buoni tempi quando è scivolato rovinosamente in una curva velocissima.

Samuel Sanchez, addio Vuelta

Prima della cronometro Samuel Sanchez occupava la settima posizione nella classifica generale della Vuelta Espana.

Il corridore spagnolo avevaben pedalato nelle fasi iniziali e centrali, ma quando la corsa stava ormai per terminare è caduto rovinosamente. A circa 7 km dal traguardo Sanchez stava affrontando una curva a destra molto veloce. Purtroppo il corridore della BMC è scivolato e l’alta velocità ha portato ad un impatto violentissimo con l’asfalto e ad una strusciata disastrosa. Sanchez è riuscito comunque a terminare la tappa, ma stamani non ha potuto ripartire per la penultima tappa della Vuelta Espana.

“Visto il pesante impatto è stato fortunato a non aver riportato nessuna frattura” ha spiegato il dottor Daniele Zaccaria, medico della BMC, al sito ufficiale della squadra rossonera. “L’infortunio principale è una lussazione alla spalla destra.

Ha anche una grossa contusione. Abbiamo fatto una Tac perché avvertiva delle vertigini, ma è stata scongiurata una commozione cerebrale. Samuel starà almeno una settimana senza pedalare, poi tornerà sui rulli prima di riprendere in strada. Continueremo a monitorare la situazione. Speriamo che possa correre ad inizio ottobre”.

La caduta e il ritiro quando la Vuelta stava volgendo al termine con un piazzamento tra i primi ormai consolidato, ha gettato nello sconforto Samuel Sanchez: “E’ stato un incidente brutale” ha spiegato il campione olimpico di Pechino 2008 “Stavo facendo una bella crono, potevo arrivare tra i primi 5 o 6 e recuperare posizioni un classifica.

In questo momento il dolore fisico è niente in confronto a quello psicologico. Avevamo fatto dei grandi sacrifici per essere qui a lottare con i più forti e mancavano solo due giorni. Il Ciclismo è questo ma è difficile da accettare. Spero di recuperare in fretta e di poter dare il meglio nelle corse italiane del mese di ottobre”.