Joaquim Rodriguez sarà in gruppo anche nella stagione 2017. Contrariamente ai propositi di ritiro esternati al termine delle Olimpiadi, il corridore catalano ha deciso di continuare dopo aver ricevuto un’importante proposta dal Team Bahrain Merida. Rodriguez pedalerà ancora nella prossima stagione per poi entrare nello staff tecnico della squadra capitanata da Vincenzo Nibali.

Rodriguez: “Un progetto interessante”

Un po’ a sorpresa Joaquim Rodriguez aveva annunciato, durante il Tour de France dello scorso luglio, il suo ritiro dal Ciclismo. Purito ha corso ancora le Olimpiadi per poi appendere la bici al chiodo, ma solo temporaneamente.

La Katusha l’ha richiamato per correre alcune gare di fine 2016, tra cui il Lombardia, dove lo spagnolo ha dato quelle che dovevano essere le ultime pedalate della carriera. Così aveva assicurato alla partenza della Classica d’autunno, smentendo le voci di un interessamento del Team Bahrain Merida. Invece, quando tutto sembrava finito, ecco il colpo di scena. Joaquim Rodriguez ha firmato un contratto triennale con la squadra di Vincenzo Nibali: il primo anno sarà da corridore, gli altri due da componente dello staff. “La mia decisione di smettere era ferma, ma il Team Bahrain Merida mi ha proposto un progetto molto interessante” ha spiegato Rodriguez.

La classe e i punti World Tour

Decisiva per far tornare Purito sui propri passi è stata la proposta pluriennale, con un impegno che va oltre a quello di corridore.

“Se non fosse arrivata questa proposta non sarei mai tornato” continua Rodriguez “Mi hanno offerto un ruolo importante nella squadra per la prossima stagione e l’eccitante opportunità di lavorare nello staff nelle due stagioni seguenti”.

Ma perché il Team Bahrain Merida ha cercato con tanta insistenza di rimettere in sella Joaquim Rodriguez?

Certamente perché si tratta di un corridore di grande classe, anche se ormai di 37 anni e mezzo. Ma anche perché l’ingaggio di Rodriguez porterà nel carniere della squadra di Nibali molti punti World Tour che potrebbero essere determinanti nella corsa alle ultime due licenze libere a cui ambiscono anche la Bora Hansgrohe di Sagan e la Dimension Data di Cavendish.