Temperature elevate e caldo asfissiante. Ma i gradi aumentano anche all'interno degli uffici dell'UCI: la questione "caldo bollente" sta mettendo in ginocchio i vertici del Ciclismo internazionale. Una scelta criticata fin dalla sua assegnazione, ma la Federazione non ha compiuto significativi passi indietro. Una vera e propria arma a doppio taglio, visto che il pericolo di diminuire la gara resta dietro l'angolo.

Nonostante gli esperti meteo e gli opuscoli per combattere il caldo, gli atleti che hanno preso parte alle prime prove iridate hanno subito uno stress psico-fisico non indifferente e le critiche nei confronti della scelta della sede sono arrivate da atleti e non, a sottolineare il fatto che la Federazione avrebbe potuto evitare una decisionesimile.

Mondiali Doha: il caldo 'abbatte' le atlete

In un video riportato dalla Gazzetta dello Sport si notano le condizioni precarie delle atlete, letteralmente abbattute dal caldo: accasciate al suolo e condizione fisica a rischio, visto che simili sbalzi di temperatura non sono di certo indicati.

Una situazione messa in preventivo da tutti, ma che ha comunque creato tantissimi problemi a chi è sceso in strada.

Un altro autogoal della Federazione, visto che il pericolo di qualche malore è concreto e si rischia davvero di scherzare con la salute di chi prende parte alle gare mondiali.

Le gare verranno disputate su una distanza minore?

A quanto pare, se le cose non dovessero cambiare, si potrebbe andare verso la temuta riduzione del percorso. Visti gli ultimi atteggiamenti da parte dell' UCI, i percorsi non dovrebbero subire cambiamenti. Ma in casi estremi, la riduzione potrebbe essere davvero significativa.

Comunque vada, i campionati del mondo di ciclismo faranno discutere gli addetti ai lavori e non per molto tempo: conoscere la situazione estrema (e in grado di creare problemi logistici di tutti i tipi) e rimediare con opuscoli o tanta acqua, fa pensare molto.

Uno sport come il ciclismo non merita un simile trattamento dalla Federazione stessa, che dovrebbe prima di tutto dare sicurezza e tranquillità agli atleti che gareggiano per una competizione preparata durante tutta la stagione agonistica.