Novanta giorni dopo, è ancora Italia-Spagna. Sembra passata una vita calcistica da quel 27 giugno, quando a Saint-Denis per molti si sarebbe dovuto concludere l’Europeo degli azzurri di Conte, contro i bi-campioni d’Europa in carica. Finì come tutti sanno, con Chiellini e Pellè a far esalare l’ultimo respiro ad un ciclo forse irripetibile, composto da due titoli continentali e uno mondiale. L’Italia si sarebbe poi fermata solo ai rigori contro la Germania, ma oggi, appunto, è tutto diverso. O quasi.

Vincere o… vincere

La partita in programma giovedì alle 20.45 allo Juventus Stadium non sarà infatti secca come quell’ottavo di finale, ma quasi.

Alla seconda garadel girone di qualificazione a Russia 2018 si troveranno già di fronte le squadre più forti, quelle destinate a giocarsi primo e secondo posto. La prima va direttamente al Mondiale, la seconda andrà a giocarsi il pericoloso playoff. Per questo le frasi della vigilia (“Gara importante, ma non decisiva”) servono solo per allentare la tensione. Per l’Italia, che proprio all’Europeo ha interrotto una striscia di 11 gare ufficiali senza vittorie sulla Spagna, perdere significherebbe con buona probabilità rassegnarsi o quasi agli spareggi e pure un pareggio in ottica differenza reti non sarebbe l’ideale.

Ct nuovi al potere

Allora era l’Italia ad avere il ct giovane e la Spagna il decano, ora è il contrario, con la strana sfida tra Giampiero Ventura e Julen Lopetegui.

Pensare a una sfida del genere tre anni fa era pura utopia, con l’attuale ct azzurro che aveva appena cominciato la seconda stagione di A con il Torino e l’ex portiere di Barcellona e Real saldo alla guida dell’Under 21 campione d'Europa.Le dinamiche dei rispettivi movimenti, con Conte “scomodo” in azzurro e Del Bosque a fine corsa, hanno portato alle due rivoluzioni, piuttosto diverse tra loro.Ventura punta infatti a proseguire il discorso del precedessore sul piano tattico, con pochi accorgimenti, mentre il collega spagnolo sta provando ad attenuare la forza-capestro del tiqui-taca a favore di un calcio più mixato, che non escluda palle lunghe e rapide verticalizzazioni.

Le scelte degli allenatori

Del resto da ambo le parti c’è da fare i conti con un delicato ricambio generazionale: l’Italia è a corto di talenti in tutti i reparti, la Spagna li ha, ma non ancora all’altezza dei protagonisti del ciclo d’oro, Xavi su tutti.Ventura ricalcherà in tema di formazione le scelte della vittoriosa gara d’esordio contro Israele.

Avanti con il 3-5-2 e con la coppia d’attacco Pellè-Eder, che tiene in panchina il duo in gran spolvero Belotti-Immobile. Fiducia a Bonaventura come interno, De Rossi davanti alla difesa e non Verratti, per avere più protezione (il pescarese giocherà in Macedonia), le novità sono Romagnoli in difesa al posto di Chiellini e Florenzi esterno destro per Candreva in un assetto quindi più prudente.Nella Spagna, che ripartirà dall’asse Piquè-Ramos-Busquets-Iniesta, i dubbi sono tutti in attacco, tra Morata e Diego Costa, due tipi di centravanti molto differenti: la scelta di Lopetegui indirizzerà ovviamente il tipo di partita della Roja.

Italia-Spagna: formazioni e diretta tv

Italia (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Romagnoli; Florenzi, Parolo, De Rossi, Bonaventura, De Sciglio; Pellè, Eder.

Spagna (4-3-3): De Gea; Sergi Roberto, Piqué, Sergio Ramos, Jordi Alba; Koke, Busquets, Iniesta; Vitolo, Diego Costa, David Silva.

La partita sarà trasmessa in diretta da Rai Uno con la telecronaca di Alberto Rimedio e il commento tecnico di Alberto Zaccheroni. Su Radio Uno la cronaca sarà di Francesco Repice con interventi di Antonio Monaco.