Il Fernando Gaviria che non ti aspetti alla Parigi Tours. Il velocista colombiano ha vinto la classica francese, ma anziché attendere gli ultimi canonici 200 metri si è lanciato all’attacco con uno spunto da finisseur che ha colto di sorpresa tutti gli avversari. Arnaud Demare ha vinto lo sprint dei battuti, mentre Elia Viviani è stato condizionato negativamente da un lavoro della sua squadra troppo anticipato.

Parigi Tours, aria di Mondiali

Ad una sola settimana dai Mondiali in Qatar, la Parigi Tour offriva un ultimo confronto tra i grandi velocisti attesi dalla sfida iridata, con Cavendish, Boonen, Demare, Bouhanni e Viviani al via.

La corsa è stata più lineare rispetto a molte delle edizioni passate, grazie ad una splendida giornata di sole ma soprattutto al percorso facilitato, senza più quelle brevi salite che caratterizzavano gli ultimi 10 km. Una fuga da lontano ha caratterizzato le fasi iniziali e centrali della corsa, con Barguil, Lang, Lebreton, Gerts, Van Goethem, Gerard e Wynants. Il gruppo ha però sempre tenuto sotto controllo la situazione con le tante squadre dei velocisti ad alternarsi per tenere alto il ritmo. La corsa ha avuto un sussulto a 25 km dall’arrivo quando Greg Van Avermaet ha cercato di approfittare della cote de Crochu, l’ultima piccola difficoltà di giornata, per cercare un esito diverso dal previsto sprint.

L’anticipo di Gaviria

Con la sua bicicletta dorata Van Avermaet si è inserito in un gruppetto che poi ha sospinto con grande intensità, ma la brevità della salita e la reazione pronta del gruppo non gli hanno lasciato chance. Il plotone è andato in breve a raggiungere i contrattaccanti e poi anche i fuggitivi della prima ora, a circa 15 km dall’arrivo.

De Backer e Lagutin hanno tentato una difficile azione a due, che è stata prontamente annullata e poi è stata bagarre per la preparazione dello sprint. La Cofidis di Bouhanni e la Sky di Viviani si sono confrontate negli ultimi 2 km. Lo squadrone in nero ha preso il comando delle operazioni, ma è rimasta con un solo uomo a tirare Viviani, decisamente troppo poco con ancora 1 km da fare.

Il ritmo è così molto rallentato ed ha favorito chi arrivava da dietro con un rimescolamento delle posizioni. Ne ha saputo approfittare Fernando Gaviria, che ha colto l’attimo per un sorprendente attacco ai 700 metri dall’arrivo. L’affondo del giovane velocista colombiano ha lasciato di stucco gli avversari. Gaviria ha così guadagnato i metri necessari per andare a vincere, mentre Demare ha battuto Van Genechten e Trentin per i piazzamenti a seguire.