Il marciatore italiano Alex schwazer, oro alle Olimpiadi di Pechino 2008, diventa allenatore.Da qualche giorno infatti, sul sito dello sportivoè possibile richiedere programmi di allenamento specifico per chiunque voglia raggiungere un obiettivo sportivo come tagliare il traguardo della prima maratona o migliorare i propri tempi.
L'ombra della vicenda doping che lo ha coinvolto a ridosso della partecipazione ai Giochi Olimpici di Londra 2012 e poi proseguita con la squalifica a otto anni prima di poter gareggiare quest'anno nella 50 km alle Olimpiadi di Rio, per Alex è stata sicuramente una dura lezione di vita.
Tant'è che sul sito vi è esplicitamente scritto: "Tutti gli atleti devono essere disponibili ad eventuali esami del sangue. Il solo sospetto di un uso di sostanze proibite basta per terminare immediatamente la collaborazione".
Sono state dette e scritte molte parole su questa vicenda. Indubbiamente è giusto pagare per gli errori commessi. Ma poi viene da chiedersi se Alex non abbia pagato più del dovuto, visto il proseguimento della vicenda stessa. Molti punti rimangono non del tutto chiari, ma una cosa è certa: sbagliare è umano; per uno sportivo - uno sportivo "professionista" in questo caso - è stato l'errore più grave che abbia potuto commettere. E l'ha fatto, per sua stessa ammissione, pagandoper questo.
Perseverare perdue volte poi è, come si dice, diabolico. Ma il punto è proprio questo. Non c'è stata chiarezza. Sull'atleta Alex Schwazer ci sarà sempre l'ombra del "si sarà davvero dopato due volte? Sarà davvero recidivo?". In questa vicenda è mancata la trasparenza, per questo la sua riabilitazione all'interno del circuito sportivo è stata e sarà sempre così complicata.
Forse, proprio partendo dagli sbagli commessi nella sua carriera, riuscirà a motivare ed essere un esempio per altre persone, per altri atleti. Da qualcosa di estremamente negativo, potrebbenascere qualcosa di bello e di positivo per lo sport. Quindi, forza Alex per la tua nuova avventura.