L'allenatore di Alex Schwazer, Sandro Donati, accusa pesantemente l'organo adibito al controllo delle analisi antidoping (IAAF) di manipolazione. Una dichiarazione pesante che se dovesse essere confermata, riaprirebbe una serie di vecchi casi di squalifiche che non hanno mai convinto davvero l'opinione pubblica, a partire da Diego Armando Maradona ad Usa '94 fino ad arrivare a Marco Pantani. Secondo Donati l'atleta era troppo forte per chiunque, avrebbe vinto senza possibilità per gli altri e questo è il motivo per cui ci sarebbe stato un complotto per squalificarlo.

Sandro Donati: da carnefice a difensore di Alex Schwazer

Era stato proprio il suo attuale allenatore Sandro Donati, a comunicare presso la IAAF nel 2015 i suoi sospetti sull'atleta, tanto che dopo aver effettuato le analisi era stato squalificato. Oggi invece Donati parla di una realtà diversa: 'Alex Schwazer è venuto da me proprio per rimettersi in gioco, ha chiesto a me che lo avevo fatto squalificare di diventare il suo allenatore per dimostrare la sua volontà a cambiare. E questo cambiamento è avvenuto davvero, ha cominciato ad allenarsi seriamente e con impegno, il doping non lo ha più nenche voluto sentir nominare'. Intervistato da Rai3 dalla tramissione Agorà, Donati non lascia niente di intentato, le sue accuse sono dirette.

'È una manipolazione'

Il grido di protesta di Sandro Donati intervistato da Rai3 è questo: 'È stata creata una manipolazione. Il controllo del primo gennaio è stato pianificato con un anticipo di 15 giorni. Bisognava mettere fine al mio impegno contro le federazioni corrotte e la Federazione internazionale di atletica lo è'.

Pesantissime le parole dell'allenatore di Alex Schwazer che poi conclude dicendo: 'Schwazer è fortissimo. Avrebbe tolto risultati a persone che hanno il dominio nella marcia'. Secondo Donati gli 8 anni di squalifica che ovviamene tolgono ad Alex la possibilità di ritornare a calcare i palcoscenici mondiali, è stata volontà di qualcuno che adesso potrà vincere le sue gare senza avere davanti un avversario impossibile da battere.