La presa di posizione dei grandi organizzatori delle corse di Ciclismo sul numero di corridori per squadra ha spaccato il mondo dello sport a pedali. ASO, RCS e Flanders Classic hanno deciso di ridurre il numero di corridori che ogni squadra potrà schierare alle proprie corse. La scelta ha provocato diverse reazioni negative, a partire dalla Federazione internazionale, che ha dichiarato illegittima la decisione degli organizzatori, fino alle squadre che spaventano con le possibili ripercussioni di questo cambiamento.

Ciclismo, cosa cambierebbe con la riforma

L’oggetto del contendere è il numero di corridori che ogni squadra può schierare in una corsa. Attualmente sono 9 nei grandi giri e 8 nelle altre corse. ASO, RCS e Flanders Classic sono le società che detengono tutte le corse di ciclismo più importanti, dai tre grandi giri alle cinque classiche monumento e molte altre gare del circuito World Tour. In un comunicato stampa congiunto, le tre società hanno annunciato che nelle loro corse il numero di corridori per squadra sarà diminuito di un’unità dalla prossima stagione: quindi 8 nei grandi giri e 7 nelle altre corse. Questo servirebbe a dare più imprevedibilità alle corse, cercando di sfuggire al controllo esasperato con cui le squadre più forti, come il Team Sky, narcotizzano le gare.

Inoltre le tre società fanno riferimento anche un miglioramento della sicurezza grazie a questa riforma, potendo contare su un gruppo numericamente più ridotto.

Lefevere: altri cento disoccupati

L’Uci ha però respinto la decisione di ASO, RCS e Flanders Classic, dichiarando che la riforma non potrà essere messa in atto perché non approvata dal Consiglio del ciclismo professionistico, unico ente che può modificare le regole.

Nettamente contraria è stata anche la posizione assunta da molte squadre. Particolarmente dura è stata la dichiarazione rilasciata da Patrick Lefevere, team manager della Etixx Quickstep, al giornale belga Het Nieuwsblad. Lefevere denuncia il carattere unilaterale dell’iniziativa e i danni che secondo lui arrecherebbe al mondo del ciclismo: “Nessuno è stato consultato” ha tuonato Lefevere “Sono del tutto contrario, bisognerebbe cercare strade più sicure per fare le corse, non ridurre il numero dei corridori.

Con questa riforma tutte le squadre World Tour avrebbero bisogno di 5 corridori in meno, avremmo altri cento corridori senza contratto alla fine del 2017, senza pensare agli esuberi dello staff tecnico”.