Essere di Brooklyn e vedere questi Nets, fa un po' male. Perdono nella notte contro i Kings di Sacramento per 122 a 105. Vincono il primo quarto (35 a 31), dopodichè il vuoto (sempre sotto per 27 a 24, 34 a 18, 30 a 28). A nulla servono i 22 punti di Sean Kilpatrick, se, dall'altro lato del campo hai DeMarcus Cousins che di punti ne mette 37, conditi da 11 rimbalzi, a cui si aggiungono gli 8 assist di Rudy Gay. Per i Nets non male la prestazione dell'argentino Luis Scola (che comunque non è uno di quelli su cui Brooklyn, ad oggi, costruisce la sua squadra), considerando che in soli 12 minuti di gioco chiude con 6 punti, 2 palle rubate a 1 rimbalzo fondamentale; colpisce maggiormente una quasi sufficiente prestazione di Bojan Bogdanovic, che ha avuto a disposizione quasi una buona mezz'ora, mettendo però a segno 13 punti, 2 rubate ed un solo assist.

Assente di nuovo dal campo Jeremy Lin per fastidi fisici.

L'andamento delle altre franchigie

Si comincia con la straordinaria prestazione degli Indiana Pacers: la loro prestazione contro gli eccellenti Los Angeles Clippers della stella Paul Pierce, va oggi sottolineata; la squadra di Indianapolis domina in tutti i quarti e porta a casa la vittoria battendo gli ospiti per 91 a 70; 17 punti a testa per Glenn Robinson III e Myles Turner, che in più effettua 12 rimbalzi, e ben 10 assist per Jeff Teague; per i rivali, un po' sottotono Chris Paul con 4 assist, ma molto bene Blake Griffin con 16 punti e DeAndre Jordan con 14 rimbalzi. Di scena anche gli Houston Rockets, ospiti a Portland dei Trail Blazers, che battono fuori casa questi ultimi con un secco 130 a 114: spettacolare partita soprattutto nel primo e terzo quarto in cui, le squadre, chiudono con lo stesso numero di punti (35 a 35 e 31 a 31); ennesima grande prestazione per James Harden, che chiude con 38 punti e 10 assist (migliore per i suoi) a cui segue Clint Capela con 9 rimbalzi; per Portland non male Cj McCollum, con 28 punti.

Vincono i Milwaukee Bucks, ospiti in Florida degli Orlando Magic, con il punteggio di 104 a 96, di cui si segnalano i 20 punti di John Hneson. Vincono finalmente in casa i Dallas Mavericks per 91 a 81 sugli ospiti New Orlenas Pelicans: sfida tra due cenerentole di questo campionato; a far clamore è l'assenza del tedesco Dirk Nowitzki, senza il quale, i Mavericks, cercano ora un nuovo equilibrio anche per le stagioni future.

Vittoria più che convincente anche per i Los Angeles Lakers: in perfetta parità per le loro prestazini (9 vittorie e 9 sconfitte), piegano in casa gli eccellenti Atlanta Hawks di Dwight Howar per 109 a 94; per i losangelini vanno in doppia cifra Lou Williams, con 21 punti, e Larry Nance Junior, con 10 rimbalzi.

L'orgoglio di Brooklyn

Se sei di Brooklyn, provi un certo orgoglio che ti spinge a sottolineare la tua provenienza e, in molti casi, quasi a mettere in evidenza il fatto che con il resto della città di New York hai decisamente poco da condividere. Nello sport, questo divario tra il centro della città e quello che è, storicamente, uno dei quartieri più popolosi della metropoli, si avvertiva in passato e torna ad avvertirsi tutt'oggi: basti pensare alla squadra di baseball dei Brooklyn Dodgers, che nel 1957 dovettero spostarsi a Los Angeles. Immaginate, dunque, la gioia dei tifosi quando sono venuti a sapere della nascita della squadra di Basket dei Brooklyn Nets, il cui stadio è appunto costruito sulle ceneri del vecchio centro dei Dodgers.

Una squadra molto giovane (nasce dai New Jersey Nets nel 2012), ma che ha già un gravoso compito da compiere: ridare identità ad un intero pezzo di America. Ad oggi molti gli interrogativi, ma è anche una delle poche squadre, se non l'unica, che può davvero contare su di un uomo in più: il suo caloroso pubblico.