La festa del “Ringraziamento” è un appuntamento a tratti irrinunciabile per gli americani, che si svolge il quarto giovedì di novembre negli Stati Uniti e il secondo lunedì di ottobre in Canada: antichissima festa risalente ai Padri Pellegrini del 1600, con lo scopo di ringraziare Dio per gli ottimi raccolti e il bene ricevuto durante l'anno. Anche i pesantissimi impegni sportivi, in America, non possono esimersi da tale osservanza, compresa l'NBA.

Ecco perché, lo scorso giovedì il massimo campionato di pallacanestro si è concesso un unico incontro avvenuto a Boston, intorno all'ora di pranzo (e sono pochi i casi i cui delle squadre si cimentino in una gara proprio in quell'orario), tra i Celtics e gli Spurs, franchigia di San Antonio.

Boston, che tutto sommato sta disputando un buon inizio campionato, con 9 vittorie e 7 sconfitte, non riesce a sfruttare il suo vantaggio dovuto al fattore casa: solo nel primo quarto riesce ad imporsi sugli avversari per 32 a 22. Ma nei rimanenti tre quarti di gara, ad avere la meglio è la squadra texana (il cui rapporto vittorie- sconfitte è di 13 a 3), che dominano la gara e battono i padroni di casa con il punteggio finale di 109 a 103. L'attenzione si è poi spostata sugli impegni del giorno successivo, che in Italia corrisponde alla notte tra il 25 ed il 26 novembre 2016, in cui si sono fronteggiate le rimanenti 28 squadre senza la minima esclusione di colpi.

Le partite della notte

I Washington Wizards vanno in Florida e battono gli Orlando Magic con il risultato di 94 a 91.

Vincono fuori casa anche i Chicago Bulls di Dwyane Wade in casa dei Philadephia Sixers per 105 a 89; i Toronto Raptors della giovane stella DeMar DeRozan ospiti dei Milwaukee Bucks, vincono per 105 a 99; gli esplosivi Miami Heat si impongono a Memphis per 90 a 81 contro i Grizzlies; la rivelazione Minnesota Timberwolves trionfa contro i Suns di Phoenix per 98 a 85; i recenti Thunder di Oklahoma City espugnano la Denver dei Nuggets per 132 a 129; bene, infine, gli Houston Rockets in casa dei troppo altalenanti Sacramento Kings per 117 a 104 e la squadra dei record dei Golden State Warriors che torna in gran forma dalla cena del Ringraziamento e piega i Los Angeles Lakers allo Staples Center con 109 a 85, nell'attesissimo back-to-back della serata (le due squadre si erano affrontate, con lo stesso esito, meno di 48 ore prima).

Al contrario, vincono in casa i New York Knicks di Carmelo Anthony sugli Charlotte Hornets del presidentissimo Michael Jordan per 113 a 111; i Detroit Pistons sui Los Angeles Clippers (che stanno svolgendo un campionato di tutto rispetto) per 108 a 97; gli Indiana Pacers sui Brooklyn Nets per 118 a 97; gli Utah Jazz a Salt Lake City contro gli Atlanta Hawks di Dwight Howard per 95 a 68; si chiude con il fanalino di coda rappresentato dai New Orleans Pelicans, battuti fuori casa dai Trail Blazers di Protland per 119 a 104 e i Cleveland Cavaliers, che alla Quicken Loans Arena, battono i Dalla Mavericks per 128 a 90.

Una sfida che si ripropone

Una curiosità sulla sfida Cleveland Cavaliers-Dallas Mavericks: nel caso in questione, le due squadre coinvolte in questa sfida sono rispettivamente la prima della Eastern Conference e l'ultima della Western; è la prima volta, dalla serie finale del 2011, che il campione in carica LeBron James si trovi ad affrontare l'MVP che lo sconfisse all'epoca, ovvero lo straordinario Dirk Nowitzki, in un contesto di forza così completamente capovolto e, forse, nel punto più basso della recente storia della gloriosa squadra texana.