Negli ultimi anni stanno prendendo il largo le partenze dei grandi giri all'estero, fenomeno che ha coinvolto il Giro d'italia, il Tour de France e, in ultimo, anche la Vuelta a Espana. Riguardo la Corsa Rosa, in particolare, in Italia si è scatenato il dibattito sull'effettiva convenienza delle Grandi Partenze in terre straniere. Molte, infatti, sono le regioni "dimenticate" dagli organizzatori di RCS Sport in favore di Paesi lontani ma ugualmente innamorati di Ciclismo. L'ultimo caso in ordine di tempo si è verificato proprio in occasione del Giro 2016 in cui si è partiti da Apeldoorn, in Olanda, una delle patrie della bicicletta.

Il gruppo ha disputato le prime tre tappe nella terra dei tulipani, precisamente nella regione del Gelderland tra Apeldoorn stessa e le città di Arnhem e Nijmegen. Inutile dire che il bagno di folla registrato è stato tra i più belli ed importanti della storia del Giro all'estero, il tutto in una terra, come quella olandese, che respira ciclismo 365 giorni l'anno. Negli ultimi giorni sono stati diffusi i numeri di tale successo: a fronte di un investimento di 4 milioni di euro, nella regione del Gelderland il Giro d'Italia ha generato un impatto economico di ben 8,9 milioni (più del 50% dell'investimento effettuato). Il tutto comprendendo i tre giorni di corsa oltre alla settimana precedente la Grande Partenza.

"La regione del Gelderland e i partner Apeldoorn, Arnhem e Nijmegen sono molto soddisfatti della partenza del Giro - afferma Jan Markink, responsabile per lo sport nel Gelderland - Gli obiettivi sono stati raggiunti e i risultati sono stati molto positivi".

L'investimento di 4 milioni del Gelderland per ospitare la partenza della Corsa Rosa rientra nel budget della regione di 12 milioni e mezzo destinati alla promozione dello sport e del territorio (oltre al Giro, tali fondi sono stati utilizzati per ospitare la Coppa del Mondo di ciclismo su pista e i campionati europei di pallavolo).

Grazie al Giro, la regione ha ospitato più di 480000 visitatori oltre ad aver promosso le bellezze territorio in tutto il mondo grazie all'imponente copertura televisiva che dispone la corsa rosa.

Numeri che sorridono anche al Tour de France: la partenza da Utrecht, in Olanda, del 2015 ha generato un impatto economico di 23 milioni di euro (si noti il divario economico tra Giro e Tour che il nuovo presidente di RCS Urbano Cairo vorrebbe ridurre drasticamente).

Nel 2017 Tour e Vuelta partono dall'estero

Se nel 2017 il centesimo Giro partirà dalla Sardegna, il Tour e la Vuelta hanno optato nuovamente per il big start oltreconfine: la Grande Boucle avrà inizio da Dusseldorf, in Germania, mentre la Corsa Roja abbraccia la Francia, in particolare la città di Nîmes, nella regione della Linguadoca.

Scontato dire come le partenze all'estero nascano da situazioni economicamente complesse dei vari Paesi (come l'italia o la Spagna) oltre al disinteresse di alcune amministrazioni locali, soprattutto quelle italiane. La mancanza di fondi da investire nello sport e nella promozione del territorio sono ancora un tabù nel nostro Paese, eccezion fatta per alcune regioni che puntano forte sul ciclismo e sul Giro d'italia. Ma la strada da fare è ancora lunga, prepariamoci a molte altre partenze in terre straniere.