La separazione tra Lars Boom e la Astana si è consumata dopo una stagione molto difficile, tra accuse reciproche. La squadra ha tacciato il corridore olandese di scarso impegno, stravolgendo il suo programma già stilato e tagliandolo fuori dai grandi giri. Boom ha corso senza motivazione il finale di stagione ed ora cercherà di rilanciarsi tornando dove tutto era partito, nella Lotto NL Jumbo in cui militava quando ancora si chiamava Rabobank.

Boom, lo strappo dopo la Roubaix

Lars Boom era arrivato alla Astana all’inizio del 2015. Il corridore olandese doveva portare la squadra kazaka a fare il salto di qualità nelle classiche del nord.

La prima stagione era stata abbastanza buona, con il sesto posto al Fiandre e il quarto alla Roubaix, anche se poi al Tour de France non aveva dato al suo capitano Vincenzo Nibali quell’apporto nelle tappe pianeggianti che tutti si aspettavano.

Questo 2016 è stato invece sottotono dall’inizio alla fine per Boom, che ha raccolto solo un sesto posto ad Harelbeke e un undicesimo al Fiandre come migliori risultati nella primavera delle classiche. Dopo il ritiro alla Roubaix il rapporto con la squadra si è incrinato. “In una riunione subito dopo la Roubaix sono stato accusato di non essermi impegnato” ha raccontato Boom all’emittente olandese Omroep Brabant “Ma io ero malato e non potevo fare di più.

Sono rimasto molto deluso dalla squadra”.

Da quel momento la convivenza tra Boom e la Astana è diventata molto conflittuale. La squadra ha cambiato radicalmente il programma di corse che il corridore avrebbe dovuto affrontare nella seconda parte di stagione. Lars Boom non è stato portato neanche alla Vuelta Espana, che invece avrebbe dovuto affrontare secondo i programmi iniziali.

“Fino alla primavera ho fatto bene, poi no e ci sono state delle ragioni specifiche. Se non si possono fare le corse che si vorrebbero fare allora viene a mancare la motivazione per fare bene” ha concluso Boom, che è convinto di poter voltare pagina tornando alla Lotto NL Jumbo.