Manca ancora l’ufficialità per uno degli ultimi due ingaggi che chiuderanno definitivamente l’organico del Team Bahrain Merida, ma i giochi sono praticamente fatti. La scelta è ricaduta su due corridori di supporto per Vincenzo Nibali, per rafforzare quella parte di squadra che dovrà sostenerlo nell’assalto alle grandi corse a tappe, a partire dal Giro d’Italia. Il primo è lo sloveno Janez Brajkovic, già con Nibali in Astana. Per il secondo ed ultimo posto ancora da riempire è praticamente cosa fatta l’ingaggio di Franco Pellizotti, come confermato anche dalla Tribuna di Treviso.
Brajkovic e Pellizotti, esperienza per Nibali
La composizione del roster del Team Bahrain Merida è proceduta con qualche difficoltà, come naturale per un progetto che deve partire da zero. Alcune scelte hanno fatto storcere la bocca, in virtù di una squadra che è andata via via a riempirsi di corridori veloci e da classiche, con anche alcuni doppioni e pochi gregari veri, di quelli che sanno prendere il vento in faccia per chilometri e chilometri. Nibali potrà comunque contare su alcuni corridori di spessore e di esperienza, come Giovanni Visconti, Manuele Boaro, Kanstantin Siutsou, oltre all’emergente Ion Izagirre. Ma mancava ancora qualcosa e con le ultime due caselle da riempire si è cercato di fare il possibile per alzare ancora il livello del roster ed offrire più scelte per la composizione delle squadre da schierare nei grandi giri.
Lo sloveno Janez Brajkovic è già stato ufficializzato. È un corridore che è già stato al fianco di Nibali in Astana, ha esperienza e classe, anche se nelle ultime due stagioni in America non ha brillato.
L’ultimo nome non è ancora ufficiale, ma sarà quasi certamente quello di Franco Pellizotti. Lo scalatore di Bibione dovrebbe essere i 28° ed ultimo corridore del Team Bahrain Merida. Come Brajkovic è un uomo di esperienza e spessore, ma in inevitabile calo per il passare degli anni, ormai quasi 39.
Pellizotti ha già condiviso con Nibali una lunga avventura alla Liquigas, ed avrebbe dovuto tornare insieme al campione siciliano anche in Astana nel 2014, quando però il trasferimento fu bloccato per le norme del Movimento per un Ciclismo credibile.