In una squadra dai grandi nomi, è spesso necessario un periodo di comprensione ed affiatamento tra i giocatori, prima che questi riescano a gestire i loro spazi in comune con le altre stelle dello spogliatoio: succede, praticamente, in tutti gli sport, Basket compreso, ed è quanto accaduto, finalmente, ai New York Knicks. Una squadra dalla rosa spaventosa, dapprima sulla carta, ora, finalmente, anche in campo. Nella notte NBA sono ospiti dei Miami Heat, squadra assolutamente non facile, e riescono a piegarli con il punteggio di 114 a 103, concedendo il vantaggio agli avversari solo nel secondo quarto (29 a 27), mentre dominano sulla squadra della Florida in tutti gli altri: 1Q (26 a 25), 3Q (31 a 23), 4Q (30 a26).

Ai punti vince Carmelo anthony, che ne mette 35 (ricordando a Klay Thompson, reduce dalla sua prestazione di 60 punti, che lui ne ha messi ben 62 nel 2014, seguito, nello stesso anno, da LeBron James, a 61), a cui si aggiungono i numeri dell'altra stella Kristaps Porzingis, che prende 12 rimbalzi, e Brandon Jennings, che effettua 9 assist; molto bene anche Joakim Noah, in doppia-doppia con 10 punti e 10 rimbalzi, mentre Derrick Rose si ferma a 10 punti. Per Miami si sottolinea la prestazione dei due fenomeni Goran Dragic (29 punti e 7 assist), ed Hassan Whiteside (23 punti e 14 rimbalzi).

I risultati degli altri incontri

Gli Orlando Magic fanno visita ai Washington Wizards, e portano a casa la vittoria per 124 a 116 sui padroni di casa, che giungono alla sconfitta numero 12 e perdono posizione nella classifica di Conference, scavalcati proprio dai Magic.

Vincono in casa, per 102 a 91, i Detroit Pistons, che ospitano i formidabili Chicago Bulls, i quali partono con il trittico Butler-Wade-Rondo; Butler copre ogni spazio del campo e mette 32 punti, ma purtroppo nulla ha potuto contro il gruppo di Detroit, squadra piena di ottimi giocatori, tra cui spunta, finalmente, Reggie Jackson, che addirittura confeziona un no-look assist, completamente di spalle al canestro.

Perde Philadelphia: i Sixers cadono in casa dei Memphis Grizzlies, per 96 a 91: Philadelphia è ormai alla sua sconfitta numero 17. Vincono in casa gli ottimi Utah Jazz di questa prima parte di campionato, imponendosi sugli avversari dei Phoenix Suns per 112 a 105, e guadagnando altre posizioni in classifica.

San Antonio: il sogno continua

Sorpresa ancora per San Antonio. Attenzione però: non una sorpresa per la sua ennesima vittoria, 105 a 91 in casa dei Minnesota Timberwolves, bensì per il loro livello di prestazione che ormai li vede saldi al secondo posto, sia nella classifica di Conference, sia in quella generale, dietro ai soli Golden State Warriors. Hanno visto andare via una grandissima stella come Tim Duncan, ma il suo sostituto, Pau Gasol, sta dando il 100% per evitare tutti i rimpianti: e ci sta riuscendo benissimo, soprattutto quando in squadra hai giocatori come Kawhi Leonard, che mette ben 31 punti, tanto che la squadra texana si concede il lusso di lasciare fuori dal campo Tony Parker e Manu Ginobili, colonne della franchigia. Ai Warriors e ai Cavaliers si aggiunge, ora, una terza pretendente