È di Marcel Kittel la prima sfida ad altissima velocità della stagione del Ciclismo. Con il debutto stagionale di Kittel e Cavendish, ma anche di tanti altri nomi importanti dello sprint, il Dubai Tour si propone come il primo vero confronto diretto tra le ruote veloci del gruppo. Il tedesco ha vinto con autorità, ma è stata soprattutto la sua squadra ad impressionare. La Quickstep ha fatto da punto di riferimento della corsa, aprendo la strada alla vittoria del suo velocista e segnando già la settima vittoria stagionale in appena un paio di settimane di corse.
Kittel e Quickstep da padroni
Da questo Dubai Tour non ci si aspetta certo uno spettacolo di fughe e scatti. Il percorso interamente pianeggiante è tutto ad appannaggio dei velocisti, che difatti sono accorsi in massa alla corsa, anche per sfruttare le splendide condizioni climatiche e mettere chilometri nelle gambe in attesa degli appuntamenti più importanti. La prima tappa non ha offerto particolari emozioni prima della preparazione dello sprint, come era ampiamente previsto. Una fuga di cinque corridori, Bono, Boem, Stewart, Pearson e Dillier, ha preso diversi minuti di vantaggio, ma le squadre dei velocisti più attesi si sono organizzate e collaborando sono andate a raggiungere i fuggitivi senza problemi.
La Quickstep di Kittel ha guidato il gruppo nel finale, con Cavendish che ha avuto un buon supporto dai compagni fino all’ultimo chilometro, per poi doversi arrangiare da solo nel finale. Grazie all’organizzazione e alla qualità della sua squadra Marcel Kittel è riuscito a prendere davanti gli ultimi 200 metri, con Groenewegen che si è infilato alla sua ruota al posto di Cavendish.
La progressione del tedescone della Quickstep non ha lasciato scampo agli altri, che non hanno potuto fare di più che accodarsi per i piazzamenti. Groenewegen è così stato secondo davanti a Cavendish e Degenkolb, con Modolo e Viviani a seguire. Buon ottavo posto per il debuttante Simone Consonni, mentre Sonny Colbrelli, al debutto con la Bahrain Merida, non ha potuto prendere parte allo sprint per una scivolata in una curva a 180 gradi a pochi chilometri dall’arrivo.