Era dal centenario dell'Australian Open, nel lontano 2005, che non si assisteva ad un tennis di così elevato livello. Di fatto, il torneo del 2017 è stato segnato da gioie e dolori, da ritorni inaspettati e da sconfitte clamorose: eventi inattesi che hanno reso davvero interessante questo inizio di stagione tennistica. Adesso speriamo e ci aspettiamo un anno pieno di sorprese e di slittamenti nel ranking.

I momenti dolorosi

I dolori sono sicuramente da riferirsi alla sconfitte di Novak Đoković che, già al 4 giorno, è stato eliminato da Denis Istomin - presente non per essersi qualificato ma per aver vinto una wild-card messa in palio dall’Australian Open - e di Andy Murray, attualmente numero 1, eliminato da Miša Zverev, tennista che ancora gioca il colpo serve and volley.

Anche le teste di serie femminili non hanno avuto miglior fortuna: l'ex numero 1° Angelique Kerber è stata sconfitta da Coco Vandeweghe, 35° del ranking, mentre la numero 2° Agnieszka Radwańska è stata eliminata da un'incredibile Mirjana Lučić-Baroni.

I momenti di gioia

La prima gioia del torneo è sicuramente da aggiudicare a Mirjana Lučić-Baroni che, raggiungendo i quarti di finale dopo 18 anni dall'ultima volta, si è abbandonata ad un gran pianto liberatorio e ad una voglia di riscatto. Il suo passato non è stato affatto semplice, marcato da una carriera poco brillante e da un'infanzia infelice causa maltrattamenti del padre. L'istante più carico di felicità è la vittoria di Rafael Nadal, contro Grigor Dimitrov, che approda così alla finale e concretizza la realtà di un incontro, per la vittoria dello slam, tra i rivali storici: Federer e Nadal.

In quell'istante si realizza quella finale sperata, un sogno proibito e solo sussurrato durante tutto il torneo visto mai portasse sfortuna, da tutti gli appassionati di tennis ma forse anche dai due giocatori stessi che chissà che non avessero voglia di sfidarsi ancora una volta.

La commozione di Roger Federer

Probabilmente il momento che passerà alla storia dell'Australian Open 2017 sarà proprio la commozione di Federer, incredulo di aver battuto il rivale storico dato per favorito, e aver vinto, ancora una volta, un Grande Slam.

Salti di gioia, occhi che si lasciano andare alle lacrime, emozioni liberamente espresse da un tennista solitamente tutto d'un pezzo, sono ricordi che resteranno ben impressi nelle memorie degli appassionati. Dopo quasi cinque anni passati senza una vittoria e un 2016 davvero difficile, per il King Roger sembrava davvero terminata la carriera, già comunque piena di successi.

Solitamente però non è mai la condizione fisica a determinare un ritiro, quando ci sono passione e ancora voglia di mettersi in gioco si è già a metà strada, e questo Federer lo sa. Dunque, mettendoci il carattere, e soprattutto la tecnica, turno dopo turno, lo svizzero giunge alla finale, vincendo il suo 18° titolo, il 5° all'Australian Open.

All'Australian Open 2018

Girava voce che il 2017 potesse essere l'ultimo anno di Roger, ma durante il suo discorso, espresso a fine proclamazione, ha fatto intendere che l'anno prossimo potrebbe tornare su quei campi e noi siamo qui ad aspettarlo e a tifare per lui. Del resto che cosa c'è di meglio che essere pervasi dalla gioia per la felicità di un atleta che, dopo anni di fatiche e sacrifici, vince ed arriva al primo posto? Una gioia di cui godiamo anche il giorno dopo.