Testa bassa e tanto lavoro, o meglio, tanti Challenger. Potremmo riassumere così gli ultimi sette anni del tennista di origini romane. Una scalata iniziata il 22/06/09, con la vittoria su Lisnard nel Challenger di Camparini. Vittoria seguita da quella di Rijeka, in Croazia, una settimana dopo. Altri tredici, fino ad arrivare all'ultimo: il Challenger di Caltanissetta, il 12/06/16, vinto due a uno contro il giovane Donati. Dopo? Il salto di livello, per la precisione un mese e dieci giorni dopo la vittoria in Sicilia, il primo trofeo Atp a Kitzbühel su Basilashvili.
Un Lorenzi da "favola"
Una storia bellissima, ricca di sacrificio ed amore per questo sport che non ci mette nulla a spostarti dalle ultime alle prime posizioni, e viceversa. Una favola che vede protagonista l'azzurro Paolino, come lo chiamano i suoi compagni di Davis, in prima posizione a sette e trentatré posizioni di distacco dal numero due e dal numero tre italiano, rispettivamente, Fabio Fognini e Andreas Seppi.
Delusione Ecuador
Top quaranta, a due posizioni dal suo record, oggi si sarebbe potuto trovare ancora più avanti se non fosse stato per la sconfitta di Domenica, in finale all'atp di Quito, contro Victor Estrella. Partita bellissima che sembrava essere ad un passo dalla chiusura in favore del numero italiano, arrivato ad un punto soltanto dall'alzare il trofeo.
Un risultato che lascia dell'amaro in bocca, considerando il valore dell'avversario e l'ottimo ingresso in campo di Lorenzi, che ha consegnato per la terza volta consecutiva il premio al tennista domenicano.
Chi ben comincia..
Inizio di stagione, comunque, più ché positivo quello del tennista di origini laziali. Sei, infatti, le sue vittorie negli undici incontri giocati, compresi i due di Coppa Davis contro Pella e Berlocq.
Successi importanti che consegnano punti fondamentali per il prosieguo della stagione, per piazzarsi in posizioni favorevoli nei tabelloni più importanti. Difficile, infatti, che Lorenzi non parta da testa di serie nei prossimi tornei.
Occasione da non perdere
Gran momento di forma in uno dei periodi più caldi della stagione: due i 500 a fine Febbraio (Dubai ed Acapulco) ed i Master 1000 nel mese di Marzo (Indian Wells e Miami).
Occasioni importanti per fare il definitivo salto di qualità e mostrare a tutti come si possa ancora migliorare a trent'anni inoltrati. Dopotutto, con un inizio di 2017 in cui un certo Roger Federer ha messo a segno una vittoria storica come quella di Melbourne, trentacinque anni non sembrano poi così tanti.