La notizia più clamorosa di una prima tappa esplosiva alla Parigi Nizza è stata l’espulsione di Romain Bardet. Il capitano della AG2R è stato pizzicato attaccato alla sua ammiraglia in maniera prolungata. Grazie a questo aiuto non regolamentare Bardet è riuscito a recuperare la coda del gruppo dopo essere rimasto attardato per colpa di una caduta, ma al termine della corsa è arrivata la notizia della squalifica. Bardet e la squadra hanno accettato senza proteste la decisione della giuria, anche se il corridore ha parlato di un modo di fare diffuso e che ora deve essere bandito.
Lavenu: “Siamo andati nel panico”
L’episodio di cui è stato protagonista Romain Bardet è avvenuto in una tappa convulsa e combattutissima a causa del vento che ha spezzato in più tronconi il gruppo. Bardet è caduto a poco più di 20 km dall’arrivo ed è rimasto tutto solo, con il gruppetto in cui si trovava che è filato via a 50 all’ora e tutti i suoi compagni molto più attardati. Il vento forte ha reso ancora più improbo il rientro del corridore francese, che ha rischiato di perdere minuti e minuti e tutte le sue opzioni di fare classifica. L’ammiraglia gli ha così offerto un aiuto troppo evidente, facendolo attaccare in maniera prolungata e trascinandolo a velocità doppia verso la coda del gruppo.
Un comportamento per il quale il team manager della AG2R, Vincent Lavenu, ha subito porto le sue scuse: “Siamo andati nel panico dopo l’incidente a Romain e non abbiamo reagito in modo adeguato” ha spiegato il dirigente francese, che ha difeso però il suo corridore e la squadra. “Ammettiamo che è colpa nostra ma è la prima volta nei 26 anni della nostra squadra che questo accade.
Mi dispiace perché Romain è un esempio di sportività e integrità. La decisione può sembrare severa ma la rispettiamo”.
Le scuse di Romain Bardet
Anche Romain Bardet si è reso conto nel dopo corsa dell’errore commesso, e non ha cercato troppe attenuanti. “Abbiamo sbagliato, non abbiamo ragionato in un momento chiave della tappa a causa della caduta e delle circostanze della corsa” ha raccontato il corridore francese.
“Sono dispiaciuto, mi scuso con i tifosi e l’organizzazione”. Bardet ha però anche sottolineato che non è certo l’unico corridore ad aver avuto un aiuto illecito dall’ammiraglia in circostanze simili e che su questo tema serve maggior severità e uniformità di giudizio: “Nulla giustifica l’assistenza prolungata che ho ricevuto dalla mia ammiraglia. Questa pratica è troppo spesso tacitamente accettata in gruppo ma deve essere eliminata per garantire l’integrità del nostro sport”.