Che meraviglia! Ad aspen (Usa) Peter fill conquista la sua seconda coppa di specialità in discesa libera. Partito con il pettorale numero 3 scelto appositamente per mettere pressione al leader Jansrud, che partiva con il numero 5 e con 33 punti di vantaggio sull'italiano, riesce a concludere a soli 8 centesimi dal vincitore della gara Dominik Paris, l'altro grande italiano, già vincitore di Kitzbuhel.
La gara parte subito all'insegna dei colori azzurri con la splendida prova di Dominik che si mette subito al comando per restarci per tutto il resto della gara.
Dopo pochi minuti è il turno di Fill, che, nel tratto di scorrimento, generalmente a lui congeniale fatica parecchio e nel secondo intertempo è dietro al compagno di squadra di 61 centesimi, ma da quel momento parte la sua rimonta e al termine della sua discesa arriva a soli 8 centesimi di distanza dal suo collega.
Dopo la discesa di Peter Fill è il turno di Kriechmayr, che nelle prove era stato velocissimo al pari di Fill, ma la sua gara non è delle migliori e conclude la gara con 52 centesimi di ritardo da Paris. Subito dopo è il momento della verità, il norvegese Jansrud si appresta al cancelletto di partenza, ma durante la discesa alcune imprecisioni lo portano al traguardo distante da Paris di 54 centesimi e soprattutto da Fill di 46 centesimi.
Da lì in poi sono solo calcoli matematici , ansia e scaramanzia nella speranza che più atleti possibili si frappongano tra Fill e Jansrud. Al termine della discesa dei 23 atleti Jansrud termina undicesimo e Fill è ancora secondo: per il secondo anno consecutivo la prestigiosa coppa di specialità è sua: è il terzo italiano dopo Tomba e Thoeni a riuscire nell'impresa di bissare l'anno seguente una coppa di specialità, l'unico nella discesa libera.
Con 454 punti, Fill vince la coppa del mondo di discesa libera davanti ad un grandissimo Jansrud che termina la stagione con 431 punti, precedendo l'altro italiano Paris (371): la cosa straordinaria di Fill è di come sia sia riuscito ad essere primo al termine della stagione senza vincere alcuna gara, a dimostrazione del fatto che il lavoro e la costanza alla fine premiano, eccome.
A proposito di Paris, dopo una stagione altalenante riesce a ritrovare lo smalto dei giorni migliori trovando la seconda vittoria stagionale dopo, quella per eccellenza, di Kitzbuhel, una grandissima soddisfazione per l'atleta di Merano. Con le recenti vittorie in campo maschile e femminile, il mondiale è solo un lontano ricordo.