La prima parte di stagione di Chris Froome è stata un vero flop. Il campione britannico ha fatto calare il sipario sulla sua prima metà di 2017 dopo il Giro di Romandia che si è concluso ieri. Il bilancio parla ancora di zero vittorie, ed è la prima volta che Froome arriva a questo punto della stagione senza aver conquistato neanche un successo. Ma mentre al Giro di Catalogna di qualche settimana fa aveva offerto almeno qualche buona prova in alcune tappe, al Romandia il campione della Sky è stato un fantasma, staccato da più di trenta corridori nell’arrivo in salita di Leysin e appena nono nella cronometro finale.

Froome, ancora zero vittorie

Se è vero che Chris Froome ha sempre studiato una programmazione incentrata sul Tour de France, è altresì innegabile che nelle brevi corse a tappe della prima parte di stagione riusciva ugualmente a vincere a convincere negli anni scorsi. Basti pensare alle due vittorie nel Romandia, nel 2013 e 2014, a quelle in Oman, Andalucia, all’Herald Sun Tour e nel Criterium Internacional. Froome aveva sempre conquistato delle vittorie nella prima parte di stagione, una striscia che si è interrotta quest’anno. Da qui a luglio il campione britannico ha ancora lo spazio per ritrovare il colpo di pedale che gli ha permesso di vincere tre delle ultime quattro edizioni del Tour de France, ma sulle controprestazioni in sequenza di questa fase della stagione comincia a concentrarsi anche qualche interrogativo.

La Sky ha vissuto un inverno molto turbolento per le note vicende legate alle esenzione terapeutiche e alle pratiche da zona grigia in tema di doping. L’armonia sembra essersi rotta in seno alla squadra britannica, senza contare il fatto che la preparazione così estrema imposta ai corridori potrebbe portare ad un prosciugamento precoce delle risorse fisiche.

Molto lavoro da fare

Chris Froome non ha nascosto un po’ di delusione dopo il Giro di Romandia. Nella tappa di montagna di Leysin è arrivato appena 33° a 1'15'' da Yates e Porte, staccandosi all’inizio della salita finale e non riuscendo più a rimontare. “Certo, mi sarebbe piaciuto essere lì davanti ma non ne avevo abbastanza” ha spiegato Froome senza cercare troppe giustificazioni e ammettendo di non avere ancora raggiunto una condizione sufficiente.

“Ho avuto un paio di piccoli problemi alla schiena, ma la verità è semplicemente che non avevo le gambe”. Froome si prenderà ora una pausa dagli impegni agonistici, continuando ad allenarsi per colmare il gap che lo separa dai più forti. Il ritorno sarà al Delfinato di giugno, classica corsa di avvicinamento al Tour de France, dove si avrà una misura più chiara delle prospettive di Froome in questa stagione: “Ho ancora molto lavoro da fare in vista del Tour de France, ma sono fiducioso per il lavoro già fatto”.