Numero incredibile per Fernando Gaviria (Quick-Step Floors) che, con una volata imperiale, riesce a far sua la tredicesima tappa del Giro d'Italia da Reggio Emilia a Tortona. Il colombiano ha avuto la capacità di recuperare lo svantaggio che aveva accumulato dagli altri velocisti, rimontando ben otto posizioni in 200 metri, e mettendo le sue ruote davanti a quelle di Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), oggi secondo dopo il terzo posto di ieri, e di Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), ottavo piazzamento nei dieci in tredici tappe per il belga che ha saputo ben rimpiazzare il campione italiano Nizzolo negli arrivi di gruppo.
Quarta posizione per il primo italiano di oggi, Roberto Ferrari (UAE Abu Dhabi), apripista di un Sacha Modolo ancora non in grande condizione (settimo al traguardo di Tortona). Il ciclista lombardo si è difeso bene da Ryan Gibbons (Dimension Data), sempre molto costante con l'ennesimo piazzamento allo sprint: ricordiamo che il velocista sudafricano ha solo 22 anni.
Rudiger Selig (Bora-Hansgrohe) è riuscito a strappare la sesta piazza, ben lanciato dal suo compagno di squadra. Dopo Modolo, chiudono la top-ten Caleb Ewan (Orica-Scott) che, in seguito ad un contatto con Richeze non ha potuto migliorare l'ottava posizione di oggi, quindi Andrè Greipel (Lotto-Soudal), che in questo Giro d'Italia ha ottenuto una sola vittoria e alcuni piazzamenti a causa di un treno non ottimale, mentre decimo è giunto Viacheslav Kuznetsov (Katusha-Alpecin).
Quest'ultimo è un nome nuovo per la corsa rosa: il russo, infatti, ha sempre preso parte agli sprint, ma fino ad oggi non era mai riuscito ad entrare nei primi dieci.
Maglia rosa al sicuro prima delle montagne
Giornata tranquilla per Tom Dumoulin (Sunweb), maglia rosa provvisoria, che ha concluso senza problemi questa tredicesima tappa, mantenendo invariati i distacchi rispetto ai diretti avversari. Si inizierà a parlare in altri toni da domani, quando non ci sarà più un metro per pensare, con la tappa numero quattordici che porterà il gruppo ad Oropa, famosa per la scalata di Marco Pantani, e che fin da subito metterà a dura prova le gambe dei corridori.
La salita non è durissima: 12 i chilometri che porteranno al santuario al 6% di media.
Invece da Favaro (a circa 5,8 km dall'arrivo), le pendenze saranno maggiori, toccando punte massime del 13%. Scalatori favoriti, ma la maglia rosa può difendersi molto bene: questa sarà solo la prima sfida tra gli uomini di classifica che, a partire da domani, si daranno battaglia fino alla cronometro di Milano, ultima tappa del Giro.