Come le celebri stoccate da fuoriclasse che assestava quando vinceva classiche e corse a tappe, anche le parole di Giuseppe Saronni centrano in maniera netta il bersaglio. L’ex Campione del Mondo ha parlato in maniera molto dura del Team Sky in un’intervista concessa al quotidiano Tuttosport. Saronni ha parlato di una squadra che con il suo strapotere economico e il suo modo di interpretare il Ciclismo rischia di uccidere l’interesse della gente, e ha chiesto all’Uci un intervento per modificare le regole e riequilibrare i valori in campo.
Saronni: ‘Serve una salary cap’
L’ultimo Tour de France appena concluso ha ribadito e sottolineato quanto sia straordinaria la qualità del Team Sky. Lo squadrone britannico ha gestito e comandato la corsa a suo piacimento, pur con un Chris Froome che in montagna non è mai stato superiore agli avversari, anzi. Ma con gregari che hanno vinto Mondiali e classiche monumento, che sono saliti sul podio dei grandi giri e potrebbero essere capitani di qualsiasi altra squadra, la Sky ha potuto chiudere la corsa contando sulle due brevi cronometro, le uniche tappe che hanno fatto davvero una certa differenza. Una situazione che non ha certo favorito lo spettacolo.
Ne ha parlato anche Giuseppe Saronni sulle pagine di Tuttosport.
Sul giornale torinese il manager della UAE Emirates ha proposto all’Uci di introdurre una novità per riequilibrare la situazione in gruppo: “La Sky dispone di un budget di 35 milioni di euro, una cifra con cui possono permettersi di mettere i migliori al servizio di Froome” ha analizzato l’ex campione. “Se davvero vuole cambiare l’equilibrio tra le squadre l’Uci dovrebbe introdurre una salary cap, un tetto al monte ingaggi”, ha spiegato Saronni senza nascondere qualche dubbio sulla volontà della Federazione.
Un ciclismo che non appassiona
La proposta di Giuseppe Saronni non nasce certo dalla volontà di punire il Team Sky, ma da quella di garantire un futuro migliore al ciclismo. La supremazia troppo smaccata di una squadra su tutte le altre azzera lo spettacolo e allontana la gente, con conseguenze che alla lunga sarebbero negative per tutto il movimento.
“Uccidono la passione dei tifosi, alla gente piace il ciclismo grazie ai campioni che attaccano, gente come Pantani o Contador” ha dichiarato Saronni. “Nessuno sta per delle ore in strada a vedere una squadra che tira in salita a trenta all’ora” ha concluso il manager della UAE Emirates.