L’episodio che ha visto come protagonisti Chris Froome e Fabio Aru nella scalata Mont du Chat della nona tappa del Tour de France fa ancora discutere. Aru è scattato mentre Froome stava richiamando l’ammiraglia per cambiare la bicicletta dopo aver avuto un problema meccanico. Gli altri corridori non hanno collaborato all’azione del Campione d’Italia e la situazione si è ricomposta all’insegna del fairplay. Lo scatto di Aru però ha scatenato diverse polemiche, e tra tutti è stato molto duro il commento di Simon Yates, il britannico della Orica Scott.

L’attacco di Aru sul Mont du Chat

Il momento più discusso della vibrante tappa di Chambery, la nona del Tour de France, è stato nella scalata al Mont du Chat, l’ultima delle salite in programma. Chris Froome ha alzato un braccio per avvertire l’ammiraglia di aver avuto un problema meccanico e proprio in quel momento Fabio Aru è partito all’attacco rompendo l’equilibrio della corsa. Il Campione d’Italia ha dichiarato di non essersi accorto del problema di Froome, che è stato costretto a fermarsi per cambiare bicicletta, ma secondo molti ha agito con un po’ di malizia. Gli altri uomini di classifica sono subito rinvenuti su Aru, ma senza collaborare al suo tentativo e così anche il capitano della Astana ha dovuto arrendersi fino al rientro di Froome.

Yates: ‘Un’azione sporca’

Froome ha mostrato di non aver gradito l’azione di Aru e di volere un chiarimento con lui, ma anche altri corridori si sono schierati apertamente e duramente contro il Campione d’Italia ritenendo quell’attacco una mossa antisportiva. Così l’ha pensata anche Simon Yates, uno dei giovani talenti del Ciclismo britannico, movimento molto attento al tema del fairplay, un concetto che nelle corse di una volta non esisteva.

“Penso che sia stata un’azione sporca” ha commentato lo scalatore della Orica Scott a Cyclingweekly. “Non mi piace quello che ha fatto Fabio Aru, ma questa è una corsa in bicicletta e lui può fare quello che vuole. Chris aveva un problema e dovremmo avere più rispetto l’uno dell’altro. Da quello che ho visto non era la cosa giusta da fare” ha continuato Simon Yates, che invece è sembrato gradire il percorso che altri corridori hanno giudicato troppo pericoloso.

“Credo che l’organizzazione voglia movimentare la corsa con delle strade tecniche dopo il controllo della Sky negli anni scorsi, e questa non è una cosa sbagliata” ha commentato il corridore della Orica.

Il giovane britannico è settimo nella classifica generale del Tour de France ed indossa la maglia bianca davanti a Meintjes e Latour.