Chi pensava che dopo aver perso la maglia di leader e tutte le opzioni di lottare per la classifica generale Peter Sagan avrebbe tirato i remi in barca al Giro di Polonia si è dovuto ricredere. Il Campione del Mondo ha vissuto un’ultima tappa memorabile, andando in fuga e restando al comando da solo fin quasi alla fine nonostante un percorso davvero impegnativo per le sue caratteristiche. La Bora Hansgrohe ha sottolineato la prestazione del suo campione, in una giornata in cui anche Rafal Majka è stato grande protagonista mancando la vittoria della classifica finale per soli due secondi.

Sagan da solo all’attacco

L’ultima tappa del Giro di Polonia ha decretato la vittoria finale del belga Dylan Teuns e quella di tappa dell’olandese Wouter Poels, ma a rubare la scena agli uomini di classifica ci ha pensato Peter Sagan. In una tappa breve ma caratterizzata da continue salite anche con pendenze da vero e proprio muro, Sagan si è inserito in una fuga partita da lontano, seminando poi sul percorso tutti i compagni d’avventura e restando da solo al comando. Sulla penultima salita il gruppo dei migliori al suo inseguimento si è spezzato. Sagan ha rallentato, si è fatto superare per essere d’aiuto al suo compagno Rafal Majka che era rimasto leggermente attardato. Poi, concluso positivamente il suo lavoro di gregariato, Sagan è incredibilmente ripartito all’attacco da solo, venendo raggiunto solo negli ultimi 3 km di salita finale.

La tappa è stata poi vinta da Poels, che ha messo in fila gli altri uomini di alta classifica. Dylan Teuns ha difeso la sua leadership in classifica generale, aggiudicandosi il Giro di Polonia con 2’’ su Majka e 3’’ su Poels.

Sagan: ‘La strategia era di attaccare’

Peter Sagan ha concluso il suo Giro di Polonia con una vittoria di tappa, la classifica a punti e soprattutto un’impressione straordinaria per la forza e l’attitudine dimostrata in quest’ultima tappa in cui in realtà non avrebbe avuto più molto da chiedere alla corsa.

“E’ stato un Giro di Polonia duro e un’ultima tappa altrettanto dura” ha spiegato Sagan al sito ufficiale della Bora Hansgrohe. “Siamo stati incoraggiati da una grande folla, con tanta gente proveniente dalla Polonia e dalla Slovacchia. È un peccato che Majka non sia riuscito a vincere la classifica per soli due secondi, ma abbiamo ancora tante corse davanti a noi.

La strategia era di andare all’attacco e rimanere davanti per aiutare Majka se ne avesse avuto bisogno. Non è stato facile, ma ora è finita e ci concentriamo sulle prossime corse” ha concluso Sagan, che tornerà a correre già lunedì al Binck Bank Tour.

Anche la squadra ha sottolineato la prova monumentale del suo campione. “Peter è stato incredibilmente forte ed è andato anche vicino a vincere la tappa” ha commentato Steffen Rodochla, Ds della squadra tedesca. “Purtroppo la salita finale non era così dura da permettere a Majka di fare la differenza, ma siamo soddisfatti del suo secondo posto” ha concluso Rodochla.