E' lui, Robert Kubica, il pilota che non ti aspetti di vedere seduto su una monoposto nel 2017. Il pilota polacco mercoledì ha guidato una vettura di Formula 1, durante una sessione test della Renault, facendo registrare dei tempi molto interessanti. Kubica non ha rilasciato dichiarazioni a proposito e così, per ora, migliaia di tifosi, che lo inneggiavano a gran voce dalle tribune, e i fan di tutto il mondo, dovranno aspettare per vedere lo sviluppo di questo inaspettato quanto piacevole ritorno in pista.
I test in Ungheria
A dire il vero, già quello che il pilota polacco ha dimostrato in questi giorni ha dell'incredibile.
Nei giorni scorsi ha completato giri su giri nel circuito dell'Hungaroring, ottenendo tempi che gli addetti ai lavori definiscono "competitivi" ed "interessanti". Sì, Robert Kubica è veloce. Ufficialmente è stato solo un test, organizzato per mettere a disposizione degli ingegneri Renault, i preziosi feedback di Kubica.
Il recupero dall'incidente
Solo 6 anni fa Robert Kubica era in ospedale a lottare tra la vita e la morte. I traumi riportati dopo il terribile incidente del 2011, durante il Rally Ronde di Andora, erano apparsi da subito gravi: frattura alla gamba destra, emorragia interna e lesioni multiple alla mano, alla spalla e al braccio destro. L'attività agonistica del campione polacco sembrava essere definitivamente compromessa.
Seguirono 17 lunghe operazioni. Quel braccio e quella mano, visibilmente limitati nei movimenti e nella forza, ancora oggi portano i segni indelebili di quel tragico incidente, ma che non hanno certo impedito a Kubica, in questi ultimi anni, di gareggiare in ambito rallystico, raggiungendo importanti risultati.
Nel 2012 ritorna alle gare e a bordo della sua Subaru Impreza WRC vincendo da subito le 4 prove speciali del Rally Ronde del Gomitolo, a Biella.
Lo stesso anno vince il Rally Città di Bassano. Nel 2013 è campione del mondo con la Citroen nel campionato WRC-2. Robert Kubica ha dimostrato, negli anni successivi all'incidente, una tenacia ed una forza mentale non comuni. Da sempre considerato un brillante talento, alla stregua di Lewis Hamilton e Fernando Alonso.
I limiti e le potenzialità
"Tutti sono concentrati sul mio braccio, perchè lo vedono come il mio più grande limite, ma in realtà ho fratture sulla parte destra del corpo dalla testa ai piedi" ha affermato, con un accenno di sorriso, il pilota polacco alla vigilia dei test in Ungheria, ed ha aggiunto: "Ho subito molto fratture e questo ha complicato notevolmente il mio recupero fisico, ed è indubbio che il mio braccio destro sia stata la parte maggiormene compromessa".
"Vi sono situazioni nella vita che portano a dimenticare chi sei, ma rimani pur sempre un essere umano. E' questa forse la parte più difficile da affrontare". "Gara dopo gara mi sono convinto di volermi svegliare felice ogni mattina, ed è per questo che ho deciso di continuare ad essere un pilota da corsa.
E' necessario innanzitutto sentirsi bene con se stessi, ancor prima di pensare di essere competitivi e veloci guidando un'auto da corsa". "La mia più grande passione è stata, ed è ancora, il mondo delle corse, anche se la mia vita ha subito un radicale cambiamento". Il riavvicinamento al mondo delle Formula 1 è stato un percorso ancora più difficile: la mobilità limitata del polso gli impediva di ruotare correttamente il volante delle monoposto.
Ma Robert Kubica non ha mai smesso di provarci: continui test con le auto del DTM tedesco e nel World Endurance Championship.
Il riavvicinamento alla Formula 1
Nel dicembre 2015 l'Ingegnere e imprenditore Gian Paolo Dallara, a capo dell'omonima scuderia, gli mette a disposizione il simulatore dedicato alle monoposto di Formula 1.
Ed è in questo momento che si percepisce il ritorno di Kubica come un evento meno astratto. Fino ad oggi, quando la Renault mette a disposizione di Kubica una monoposto. I test iniziano a giugno, nel circuito di Valencia, 100 giri. Tempi molto competitivi, più veloci della stessa seconda guida Renault. Seguono i test in Francia, al circuito Paul Ricard. Questi test sono ancora più specifici per mettere alla prova la capacità di sterzo del pilota polacco: test superato brillantemente. "Questi test mi hanno aiutato a conoscere meglio me stesso, il Robert Kubica di oggi, i suoi limiti e le sue potenzialità".
Perchè il ritorno di Kubica incute cosi' tanta paura negli ambienti della Formula 1? Se un uomo, un campione come Robert Kubica, può tornare dopo più di 6 anni a gareggiare ed essere competitivo, nonostante la sua disabilità, questo ne fa di lui un grande campione, tra i fuoriclasse della Fomula 1 e di tutto lo sport.
"Robert è uno degli avversari più veloci che ho avuto" afferma Lewis Hamilton, "è un pilota speciale, possiede una classe innata, una velocità e competitività non comuni, e meriterebbe di essere oggi con noi nella Formula 1".
Il ritorno di Kubica è davvero possibile?
La serietà con la quale il team Renault sta gestendo i test di Kubica lascia ben sperare, ed è anzi un segnale eloquente che qualcosa bolle in pentola. I membri del team non rilasciano dichiarazioni, se non quelli strettamente legati ai risultati dei test. Mercoledì Kubica ha portato a termine 142 giri, ottenendo tempi migliori di Palmer e del compagno di squadra Nico Hulkenberg.
Lo stesso Kubica si è dichiarato felice, anche se non al 100%.
Ma tutti lo conoscono come un pilota molto esigente verso gli altri e verso se stesso. Forse lo vedremo in qualche gara al posto di Palmer, forse già dalla prossima gara in Belgio. Questo non è dato oggi saperlo. "Non so se succederà, e non so quanto grande sia la mia possibilità" ha dichiarato lo stesso Kubica. Comunque vada è una bella storia. La storia di una rinascita, di una riconquista giornaliera, di un voler mettersi ancora in gioco. E' la storia di un campione che, nonostante le avversità della vita, dimostra di aver le carte in regola per poter tornare, dopo 6 anni, a gareggiare ai massimi livelli, a fare il campione, a provarci. E' una bella storia.