È arrivato un vero tappone di alta montagna alla Vuelta Espana e i valori in campo sono decisamente cambiati. Sulle lunghe salite della tappa numero undici, Velefique e Calar Alto, Vincenzo Nibali è stato grande protagonista con ripetuti attacchi. Froome ha reagito difendendo la sua maglia rosa, ma il campione siciliano è salito in seconda posizione in classifica generale approfittando anche del crollo di Roche e della giornataccia di Chaves. La tappa è stata vinta dal colombiano Miguel Angel Lopez, forte e tempista ad anticipare i duellanti per la maglia rossa.

Vuelta, ecco le grandi montagne

Alla tappa numero undici è cambiato decisamente il copione alla Vuelta Espana. Il percorso proponeva due lunghe salite nella parte finale, l’Alto de Velefique e il traguardo di Calar Alto, una situazione tecnica decisamente diversa rispetto alle rampe corte e durissime viste fin qui. La corsa è stata resa ancor più impegnativa dal brutto tempo, con pioggia, freddo e vento. Nelle prime fasi si è formato al comando un gruppo di attaccanti tra cui Visconti, Bardet, Atapuma, Anton, De Marchi, Jungels e Mohoric. Un primo sussulto è avvenuto prima di iniziare la salita verso il Velefique, quando la Orica si è sostituita alla Sky al comando del gruppo, lanciando poi al contrattacco Simon Yates.

Il britannico è riuscito a rientrare sulla fuga, ma la mossa non ha poi avuto nessun peso sull’andamento della corsa.

La sfida Nibali-Froome

All’inizio della salita conclusiva verso Calar Alto, ben 15 km, davanti sono rimasti i soli Bardet, Atapuma e Yates, ma con solo un paio di minuti sul gruppo. Vincenzo Nibali e il Team Bahrain hanno corso con grande personalità sulla salita finale: il siciliano ha chiesto il massimo sforzo ai compagni, e soprattutto a Pellizotti, per aumentare il ritmo e preparare l’attacco.

A 11 km dalla vetta Nibali ha dato un primo colpetto in compagnia di Contador, ma la Sky ha chiuso con un Moscon inesauribile. L’azione ha però fatto esplodere il gruppo ed esaurire la fuga. Roche è subito crollato, ma le sorprese sono state soprattutto le difficoltà palesate chiaramente da Chaves e Aru, rimasti irrimediabilmente indietro.

Davanti si è così formato un gruppetto con Froome, Nieve, Nibali, Pellizotti, Contador, Kelderman, Zakarin e Lopez. Gli ultimi 3 km di nuovo su pendenze impegnative sono stati il campo di battaglia decisivo. Nibali è partito nuovamente, ma Froome non si è scomposto salendo con più calma e aumentando poi i giri per tornare in scia al siciliano. Solo Miguel Angel Lopez è rimasto con i due campioni e con un ultimo cambio di marcia il giovane colombiano è riuscito ad isolarsi al comando ed andare a vincere. Subito dietro Froome ha strappato a Nibali l’abbuono per il secondo posto, con Kelderman rientrato in extremis e il gruppetto con Contador e Zakarin a 17’’.

Aru ha concluso la sua sofferta scalata a 1’18’’ da Froome, mentre Chaves ha pagato 1’49’’.

La classifica viene così completamente stravolta, con Froome ancora in maglia rossa ma Nibali al secondo posto a 1’19’’ e Chaves a 2’33’’. Aru ha difeso il settimo posto mentre Contador è salito al nono a 3’55’’ e comincia a farsi minaccioso anche per il podio.