La Vuelta Espana è arrivata ad uno dei passaggi decisivi. Nel weekend che chiude la seconda settimana di corsa il percorso si fa ancora più impegnativo e selettivo, proponendo due delle tappe chiave una di seguito all’altra. Oggi il gruppo arriva sulla salita di Sierra de la Pandera, domani il tappone di Sierra Nevada offrirà un’occasione ancora più importante di fare selezione. Alberto Contador è sempre tra i più attesi, soprattutto dopo lo spettacolo regalato un paio di giorni fa in una tappa che per il percorso non era nemmeno avvicinabile a quelle che attendono ora i corridori.

Contador, anche Theuns si è sacrificato

Alberto Contador è tornato a regalare spettacolo ed emozioni in questa Vuelta Espana dopo un avvio particolarmente tribolato. Il fuoriclasse spagnolo ha perso più di due minuti nella tappa di Andorra vinta da Nibali, a causa di un problema fisico. Contador si è però prontamente ristabilito, ed ha cominciato la risalita della classifica issandosi fino al nono posto con il suo solito stile di corsa aggressivo. Ieri Contador ha badato a superare la giornata senza problemi e tutta la Trek Segafredo l’ha aiutato a raggiungere il traguardo indenne. Il finale con strettoie e saliscendi era particolarmente insidioso, ma la squadra si è sacrificata al completo per proteggerlo: “Siamo andati molto forte per tutta la tappa” ha raccontato il campione spagnolo al sito ufficiale della Trek Segafredo.

“Sapevamo di dover stare tutti assieme. Perfino Theuns, il nostro velocista, ha lavorato per me perché c’era il pericolo di perdere tempo, ma alla fine la tappa è passata senza problemi” ha concluso Contador.

‘Sierra de la Pandera più esplosiva’

Ora anche per Alberto Contador arriva il momento della verità, quello in cui capire se potrà riaprire i giochi di questa Vuelta Espana che lo vede ad oltre tre minuti di ritardo nella classifica generale.

“Dobbiamo vedere come recupero dagli sforzi fatti finora” ha spiegato il capitano della Trek. “Tra le prossime due tappe quella di Sierra de la Pandera è la più esplosiva. L’altra è una tappa in cui se si ha una brutta giornata si può perdere tutto, non solo la speranza del podio ma anche di un piazzamento tra i primi dieci” ha continuato il campione riferendosi al tappone di domenica a Sierra Nevada, dove i corridori non solo dovranno scalare tre lunghe salite, ma affronteranno anche le insidie dell’altissima quota con il traguardo posto a 2500 metri di altitudine.