Nella splendida Vuelta Espana che sta vivendo il Ciclismo italiano non ci sono solamente Matteo Trentin, già vittorioso in tre tappe, e Vincenzo Nibali, ancora secondo in classifica generale. Con un ruolo completamente diverso, tra i gregari di Chris Froome, si sta confermando lo straordinario talento di Gianni Moscon. Il giovane trentino non sta pagando il prezzo del debuttante in un grande giro, ed anzi si sta rivelando tra i più importanti corridori al fianco di Froome, con prestazioni che stanno impressionando tutti.

Froome: ‘Ho detto a Gianni di andare’

Gianni Moscon è uno dei talenti più puri del ciclismo mondiale. Appena al secondo anno tra i professionisti il giovane trentino ha già corso una Roubaix da campione conclusa al quinto posto ed anche al debutto in un grande giro sta confermando le sue doti eccezionali. Nella tappa di ieri con arrivo a Tomares, Moscon ha fatto da gregario a Chris Froome, proteggendolo e pilotandolo tra le insidie del finale di corsa. Non pago è andato anche a sprintare, arrivando al secondo posto dietro solo a Matteo Trentin. “Era abbastanza chiaro che nel finale il gruppo si sarebbe potuto frazionare. Entrando nell’ultimo chilometro Moscon mi ha portato in una posizione perfetta", ha detto Froome al sito della Sky rivelando i retroscena del finale di corsa.

“Ho visto che Gianni era ancora forte e fresco, così gli ho detto di andare e provare a vincere la tappa. Ci è andato vicino: dopo tutto il lavoro che ha fatto per me è stato davvero impressionante”, ha concluso Froome.

Moscon: ‘Perché non provarci?’

Moscon ha confermato che quello sprint finale è stato del tutto improvvisato.

“Stavo cercando di tenere Froome davanti, poi nell’ultimo chilometro eravamo in buona posizione e allora perché non provarci?”, ha spiegato il corridore trentino. “E’ stato un peccato arrivare secondo, ma Trentin è un corridore forte quindi non è male”, ha continuato Moscon, che ora è pronto a riprendere subito il suo consueto ruolo di gregario di Froome nelle due tappe di montagna del fine settimana a Sierra de la Pandera e a Sierra Nevada.

“Crediamo in lui al 100 per cento. Oggi c'era una possibilità di vincere per me, ma nelle prossime tappe non ci saranno sprint, adesso siamo veramente concentrati sulle salite”, ha concluso il giovane corridore trentino. Froome deve difendere un vantaggio di 59'' su Nibali, di 2'13'' su Chaves, mentre Aru è a 2'37''.