La notte NBA ha offerto un menu ricco visto che sono scese in campo 28 franchigie. Ecco i risultati:

Wizards - Hornets 124-129 (dopo OT)

Nets - Cavaliers 109-119

Trailblazers - 76ers 81-101

LA Clippers - Hawks 116-103

Celtics - Heat 98-104

Raptors - Knicks 100-108

Nuggets - Rockets 95-125

Mavericks - Grizzlies 95-94

Spurs - Pelicans 90-107

Warriors - Thunder 91-108

Bucks - Suns 113-107 (dopo OT)

Bulls - Jazz 80-110

Lakers - Kings 102-113

Magic - Timberwolves 118-124

Il focus della giornata è sulla squadra di Minnesota, allenata dall’ex Bulls Tom Thibodeau. Nella notte è arrivata la vittoria numero undici - che significa terzo posto nella Western Conference (dietro soltanto alle corazzate Rockets e Warriors) - grazie ai “ventelli” di Wiggins, Gibson, Butler (top scorer con 26pt) e Teague; a completare il quintetto è il centro Karl-Anthony Towns, che chiude con 18pt 13reb 2ast.

Mentre sono appena 14 i punti prodotti dalla panchina, e tra questi spiccano i 9 realizzati dal solo ed eterno Crawford.

Roster rinforzato in estate

Gli inserimenti in estate dell’ex Clippers Jamal Crawford (guardia), dell’ex Bulls Jimmy Butler (guardia), dell’ex Pacers Jeff Teague (play) e dell’ex Thunder Taj Gibson (ala grande) hanno dato quella spinta necessaria affinchè una squadra di talento come questa potesse finalmente esprimersi, potesse esprimere finalmente tutto il suo potenziale. Ovviamente il grande colpo è arrivato da Chicago, visto l’ingaggio di Butler. I Timberwolves hanno prelevato l’All Star girando Dunn, LaVine e una scelta al draft (la 7°, rivelatasi essere poi il finlandese Markkanen) ai Bulls.

Gli altri arrivi sono FA, e fanno fronte anche a partenze illustri come quella del play spagnolo Ricky Rubio, il quale è passato in estate agli Utah Jazz. Aggiunte importanti che stanno facendo fare quel salto di qualità di cui necessitano i Timberwolves. Minnesota infatti presenta due dei più interessanti giovani fenomeni dell’intera Lega: Wiggins (ala piccola canadese scelto alla #1 dai Cavs, girato poi a Minnesota nell’affare che ha portato in Ohio Kevin Love) e Towns (centro statunitense con cittadinanza dominicana scelto, anche lui alla #1, dai ‘Wolves nel draft 2015).

Entrambi classe ’95, quest’anno viaggiano con tali medie: 18.8pt, 3.9reb, 1.6ast (Wiggins); 20.6pt, 11.4reb, 1.4ast (KAT).

L'obiettivo è ritornare ai play-off

I Timberwolves hanno disputato l’ultima volta i PO nel lontano 2003-2004. Allora l’MVP Kevin Garnett trascinava la squadra di Minneapolis fino alle Conference Finals, perse poi per 4-2 vs i Lakers (i quali perderanno a loro volta le Finals NBA contro i Detroit Pistons, per 4 a 1).

Tanti, troppi anni senza play-off. Le ultime stagioni però, pur essendo negative visto i record, hanno portato nel roster linfa e talento. Ed è questa la ricetta giusta per far in modo che anche a Minnesota si possa ritornare a sognare: il processo di crescita continua e "Minnie” ha il dovere di crederci, ha il dovere di ambire finalmente ad un ritorno tra le grandi della Western Conference.