Non è certamente una persona nota per parlare con peli sulla lingua Mario Cipollini, campione del mondo a Zolder nel 2002. L'ex corridore lucchese, intervistato dal portale di Ciclismo 'Tuttobiciweb', si è voluto soffermare sul caso relativo a Chris Froome, risultato positivo al salbutamolo durante l'ultima Vuelta Espana. 'SuperMario' ha affermato che "Sky dovrebbe sospendere Froome per il bene del corridore stesso e della squadra, oltreché dell'interno movimento". Nel corso della chiacchierata con il giornalista, Cipollini ha parlato anche del suo grande amico Marco Pantani, scomparso prematuramente nel febbraio 2004, lasciandosi scappare un'affermazione di un certo peso sul Pirata.

Ciclismo, Cipollini: "La Sky dovrebbe sospendere Froome"

Come già anticipato, il 'Re Leone' ha auspicato che il Team Sky possa giungere alla decisione di sospendere Chris Froome fino a quando il suo caso non verrà risolto, dichiarandosi d'accordo con quanto detto dal presidente dell'UCI, David Lappartient. Cipollini non ha voluto risparmiare critiche alle regole del ciclismo in tema di doping, che a suo dire sono "poco chiare": "Quello che non capisco è il motivo per il quale, dopo i casi di Petacchi e Ulissi, il nostro sport continui ad avere regole così fragili. Mi viene da pensare che, forse, a qualcuno regolamenti simili facciano comodo, anche se dopo quello che è successo a Froome tutto si sta ritorcendo contro al sistema - prosegue l'ex velocista -.

I regolamenti possono dire tutto e, allo stesso tempo, non dire niente. Ecco perché dovrebbe essere Brailsford (il team manager della Sky, ndr) ad assumere una decisione in tal senso".

"Marco, forse, sarebbe ancora qui..."

Non poteva mancare, infine, un ricordo a Marco Pantani, con una frase che potrebbe essere destinata ad aprire una ulteriore riflessione sulla scomparsa del Pirata: "La forza con cui la Sky sta affrontando il caso di Froome mi fa pensare che se in quel triste 5 giugno 1999, nel viaggio di ritorno a Madonna di Campiglio, nei pressi di Imola, dove Marco si è fermato per effettuare un nuovo controllo ematico, ci fosse stata una squadra come la Sky, forse Pantani sarebbe ancora qui tra noi".

Naturalmente, non potremo mai sapere come sarebbe andata in tal caso. Quel che è certo è che la prematura scomparsa dello scalatore romagnolo continua a pesare come un macigno, a distanza di 14 anni, sul mondo del ciclismo e sullo sport in generale.