Dopo quasi un anno di astinenza dalla vittoria Mark Cavendish è tornato ad alzare le braccia al Dubai Tour della scorsa settimana. Per il campione britannico è stato un anno particolarmente difficile, segnato prima da una mononucleosi e poi dall’incidente del Tour de France. L’ex iridato fu protagonista sfortunato dello sprint di Vittel, quello che portò alla discussa squalifica di Peter Sagan. Cavendish ha rivelato che quella caduta gli ha procurato dei danni che dovrà portarsi dietro per sempre.

Cavendish: ‘La caduta mi condizionerà per sempre’

La vittoria di tappa che Mark Cavendish ha firmato al Dubai Tour lo scorso 8 febbraio è stata particolarmente significativa per il campione della Dimension Data. Cavendish non vinceva più dal 23 febbraio di un anno fa, quando si aggiudicò una frazione dell’Abu Dhabi Tour. Questo tempo è stato un’eternità per un campione come il britannico, da sempre abituato a vincere volate su volate. In questi dodici mesi Cavendish è stato particolarmente sfortunato. La prima parte della scorsa stagione è stata compromessa a causa di una mononucleosi. L’ex Campione del Mondo era riuscito a recuperare in tempo per presentarsi al via del Tour de France, seppure ancora non in grande condizione.

La sua corsa è finita però quasi subito al Tour. Nella quarta tappa, quella di Vittel, Cavendish è rimasto coinvolto nella caduta dello sprint finale, quella per la quale fu squalificato Peter Sagan, accusato dalla giuria di aver allargato troppo il gomito.

Cavendish si era dovuto ritirare e solo dopo un paio di mesi era riuscito a rientrare in gruppo, ma senza centrare grandi risultati nel finale di stagione.

Finalmente l’astinenza dal successo si è interrotta al Dubai Tour. Il ritorno alla vittoria ha dato l’opportunità al velocista della Dimension Data di parlare nuovamente di quell’episodio del Tour de France e di rivelare le conseguenze causate dall’incidente. “Quella caduta mi condizionerà non solo per il resto della carriera ma tutto il proseguimento della vita” ha rivelato Cavendish alla Gazzetta dello Sport.

“Ho una crepa nella scapola e ci sono dei momenti in cui mi assale il formicolio, sarà così per sempre” ha aggiunto il campione della Dimension Data, che sembra aver molto raffreddato i suoi rapporti con Peter Sagan da allora. Quella rovinosa caduta non ha però fatto passare la voglia di competere e il feeling con lo sprint al velocista britannico: “Chi pensa che io sia finito si sbaglia” ha promesso Cavendish.