La potenza dei pugni di Deontay Wilder la conosciamo, ma che potesse comunque andare incontro a difficoltà contro la migliore tecnica di Luis Ortiz era più che auspicabile. Oltretutto c'è stato un round, il settimo, in cui il campione del mondo dei pesi massimi versione WBC è andato seriamente in apnea, come mai nella sua carriera. Ma alla fine il cobra dormiente si è svegliato ed ha piazzato il suo colpo 'mortale' quando mancavano due riprese alla fine ed era in svantaggio ai punti. Luis Ortiz si è battuto bene, ma è finito al tappeto e questa vittoria ha un sapore davvero speciale per il confermato campione del mondo che risponde sul ring ai tanti critici: Wilder ha dimostrato di saper soffrire contro un avversario di alto livello ed ha aggiunto un'altra tacca al suo invidiabile primato: ora sono 39 le vittorie prima del limite su 40 complessive.

Per Ortiz è la prima sconfitta in 29 match.

Inizio sottotono, Wilder si sveglia alla fine del 5° round

I primi quattro round sul ring di Brooklyn sono scivolati via senza particolari sussulti. Ortiz ha cercato di boxare sfruttando la sua grande tecnica ed in certi frangenti è riuscito nella missione: facendo valere il suo maggiore allungo ha 'pizzicato' l'avversario con il jab tenendolo a distanza. Wilder è sembrato stranamente sonnolento, ma si è svegliato improvvisamente alla fine della quinta ripresa quando ha piazzato un destro potente che ha fatto barcollare Ortiz: approfittando dell'equilibrio precario dell'avversario si è scagliato su di lui ed il cubano è andato giù sulle corde, rialzandosi comunque senza particolari patemi.

Ortiz, un grande 7° round

Nel sesto round Wilder, palesemente galvanizzato dall'aver fatto assaggiare il tappeto all'avversario, ha caricato nuovamente a testa a bassa con una combinazione veloce e potente, ma Ortiz non ha accusato i colpi venendo improvvisamente fuori nella ripresa successiva. Per la prima volta, infatti, lo sfidante è partito all'attacco ed ha picchiato duro.

Wilder è stato chiuso alle corde per alcuni interminabili secondi ed è sembrato frastornato, ingabbiato dalla boxe agile di Ortiz ed incapace di trovare un colpo risolutore. L'8° ed il 9° round hanno più o meno confermato questo trend, Wilder è apparso poco lucido ma sull'altro fronte è emersa un'evidente stanchezza. Nonostante tutto il cubano si è aggiudicato entrambe le riprese.

Wilder, una furia nel 10° round

Era più che evidente, a quel punto del match, che senza una vittoria per K.O sarebbe stato difficile per Wilder conservare il titolo. Dopo 1' del 10° round il campione si è avventato come una furia sull'avversario, in maniera disordinata ma estremamente violenta. Ortiz ha tentato di legare, Wilder lo ha letteralmente scrollato e lo sfidante è finito giù per la seconda volta vicino le corde, segno evidente che le sue 'lampadine' avevano ancora poca autonomia. 'The Bronze Bomber' lo ha capito ed ha preso a picchiare duro, un colpo dopo l'altro in maniera incessante, Ortiz è piombato nuovamente al tappeto al centro del ring, ha atteso il conteggio e si è rialzato palesemente provato dai duri colpi subiti.

Wilder lo ha guardato negli occhi ed ha capito di aver vinto l'incontro: la sua successiva combinazione è stata fatale all'avversario ed a quel punto l'arbitro ha interrotto il combattimento.

Wilder: 'Sono pronto per Joshua'

"Un vero campione trova sempre il modo per uscire dalle difficoltà - ha detto Wilder a fine match - ed è quello che ho dimostrato stasera. Ortiz è stato molto furbo ed ha fatto un grande combattimento, io sapevo che dovevo stancarlo ed ho dimostrato a tutti che so incassare. Ha lanciato una combinazione che mi aveva messo in difficoltà ed ho dovuto attendere per recuperare la mia lucidità ed il mio raggio d'azione. Ma ho dimostrato che sono in grado di farlo e che sono un vero campione".

Ha inoltre approfittato del ring di Brooklyn per lanciare un chiaro messaggio al campione WBA-IBF-IBO, Anthony Joshua. "Ho sempre detto che voglio unificare il titolo e sono pronto. Sono l'uomo più cattivo sulla faccia della Terra e l'ho dimostrato stasera. Io sono pronto".