Tra i gregari di Chris Froome per il Giro d’Italia non dovrebbe mancare Diego Rosa. Le scelte del Team Sky non sono state ancora finalizzate, ma lo scalatore piemontese ha buone possibilità di essere al via della corsa rosa per aiutare il campione britannico a conquistare il successo. Dalle pagine del Corriere dello Sport l’ex corridore di Androni e Astana ha parlato a lungo del suo capitano, descrivendolo come una persona di una semplicità disarmante e raccontando alcuni particolari del Froome privato.
Rosa, al Giro all’80%
Diego Rosa è arrivato al Team Sky all’inizio della scorsa stagione, dopo un biennio in Astana in cui aveva raggiunto dei picchi altissimi, su tutti il secondo posto al Giro di Lombardia.
Poi il corridore piemontese ha fatto una scelta ben precisa, scegliendo la proposta del Team Sky, molto allettante sul piano economico ma molto meno su quello sportivo. Rosa è diventato uno dei tanti gregari dello squadrone britannico e non ha più avuto nessuna occasione di cercare un risultato per sé. Quest’anno finalmente gli è stata concessa libertà alla Coppi e Bartali e lui ha subito ripagato con il successo.
Ora per il piemontese dovrebbe esserci la convocazione al Giro d’Italia nel consueto ruolo di gregario di Froome. La Sky non ha ancora completato ufficialmente la squadra, ma per Diego Rosa c’è un promettente 80% di probabilità di essere inserito nel roster. “E se resterò fuori dal Giro d’Italia andrò al Giro di California, non c’è problema” ha spiegato Rosa al Corriere dello Sport, ben consapevole del suo ruolo all’interno della squadra.
‘Diverso dagli altri leader che ho incontrato’
Rosa ha poi tratteggiato il Chris Froome più privato, il rapporto tra compagni e la dimensione umana del campione britannico. “E’ un capitano con la maiuscola, non vuole mai privilegi, né con i meccanici né ai massaggi, per lui siamo tutti sullo stesso piano. È diverso dagli altri leader che ho incontrato” ha raccontato Diego Rosa, che in Astana ha corso insieme a Vincenzo Nibali e a Fabio Aru scortandoli in tante corse vittoriose.
Il corridore piemontese ha poi spiegato che Froome “parla sempre della sua Africa con grande nostalgia”, e che è più severo con sé stesso che con gli altri: “Se hai una giornata no ti risponde che non c’è problema e che ci saranno giornate migliori, capisce i bisogni di tutti” ha raccontato Rosa. E infine l’attenzione maniacale agli allenamenti, la mentalità di un lavoratore della bicicletta senza limiti: “Non ho mai visto nessuno allenarsi come lui, è il suo unico segreto, credetemi” ha assicurato Rosa.