Anche la seconda tappa del tour of the alps è stata firmata da un corridore della Astana. La squadra kazaka sta vivendo una prima parte di stagione di altissimo livello, ed anche Miguel Angel Lopez ha risposto presente. Nella tappa più attesa e difficile del Tour of the Alps, il giovane scalatore colombiano ha messo in mostra una straordinaria brillantezza, andando a vincere davanti a Thibaut Pinot, Ivan Ramiro Sosa e Chris Froome. Aru ha confermato le difficoltà già intraviste ieri, e nel finale di corsa si è staccato dal gruppo dei migliori.

In attesa dell'Alpe

La tappa dell'Alpe di Pampeago era la più difficile di questo Tour of the Alps, pur con un percorso breve che prima della salita finale non offriva grandi possibilità di accendere la corsa. Tutto, infatti, si è risolto in un testa a testa negli ultimissimi chilometri della salita conclusiva, con una lunga attesa occupata da una fuga da lontano.

A provarci sono stati Quentin Jauregui (Ag2r La Mondiale), Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia), Stephen Rabitsch (Felbermayr-Simplon), Oscar Rodriguez (Euskadi Murias), Marco Frapporti (Androni-Sidermec) e Omer Goldstein (Israel Cycling Academy).

Nel corso della frazione, sono rimasti al comando soltanto Jaregui, Rabistch e Frapporti, ma il gruppo ha sempre tenuto in pugno la situazione. La bagarre per prendere nelle prime posizioni la salita finale ha fatto definitivamente crollare il vantaggio dei fuggitivi che, infatti, sono stati raggiunti dopo un paio di chilometri di ascesa.

Prova Froome, ma il più brillante è Lopez

Froome e il Team Sky hanno seguito una tattica già vista in passato, soprattutto alla Vuelta Espana. Il campione britannico si è tenuto nelle retrovie per poi cominciare a risalire posizioni, sempre tenendo il misuratore di potenza come punto di riferimento. Negli ultimi 4 km più impegnativi, il trenino della Sky si è riportato in testa, facendo lavorare Rosa, De la Cruz e Elissonde fino all'ultimo chilometro, interrotti solo da un breve tentativo di Hirt (Astana) e Zoidl (Felbermayr).

Aru ha pagato il ritmo sempre più intenso della Sky, e non è riuscito a seguire il gruppetto dei migliori sempre più ridotto, con Pinot (Groupama), Lopez (Astana), Pozzovivo (Team Bahrein) e la sorpresa Sosa (Androni) in scia allo squadrone britannico. Froome ha poi provato il suo classico allungo a frequenze folli sotto lo striscione dell'ultimo chilometro, ma non ha fatto la differenza.

È stato il colombiano Miguel Angel Lopez a dimostrare una reattività straordinaria, prima andando a riprendere facilmente un tentativo di Pozzovivo, e poi battendo allo sprint Pinot e Sosa, l'ultima scoperta di Gianni Savio. Froome ha chiuso quarto davanti a Pozzovivo e ad un ottimo Ciccone, mentre Aru è arrivato con 34'' di distacco.

La classifica generale ha visto salire al comando Ivan Ramiro Sosa, il ventenne colombiano della Androni che si sta rivelando come l'ennesimo scalatore di grande talento in arrivo dalla Colombia. Pinot e Lopez lo seguono a 6''.