Quasi come una risposta alle tante critiche e discussioni dopo la sentenza di assoluzione per il caso salbutamolo, il Team Sky ha pubblicato una lunga serie di dati riguardanti Chris Froome e il suo vittorioso assalto al Giro d’Italia. Lo squadrone britannico ha rilasciato i documenti sulla preparazione e le prestazioni del suo campione a BBC Sport in giugno e, da mercoledì, questi sono stati pubblicati. Molti dati sono relativi alla tappa di Jafferau, quella della leggendaria impresa solitaria con cui Froome ha ribaltato il Giro d’Italia e conquistato la maglia rosa.
Particolarmente interessante è, però, la pianificazione concernente il raggiungimento del peso forma che è andata avanti anche a Giro in corso.
Chris Froome, l’impresa nei numeri
Il Team Sky ha voluto dare una misura chiara delle vittorie di Chris Froome e del lavoro che si pianifica e svolge dietro le quinte. Per farlo ha naturalmente usato i numeri, l’approccio scientifico al Ciclismo che è la base dello squadrone britannico. La Sky ha fornito un’analisi completa della prestazione del suo campione nella tappa decisiva del Giro d’Italia, quella con l’impresa partita sul Colle delle Finestre e conclusa vittoriosamente a Jafferau.
Il lavoro è iniziato con i gregari della Sky, che nei primi due terzi della scalata al Finestre hanno tenuto un’andatura molto alta, tanto che Froome ha dovuto sprigionare 408 watt di media per rimanere in scia prima di lanciare il suo scatto.
Durante l’attacco sulla leggendaria salita sterrata con cui si è tolto di ruota Tom Dumoulin, Froome ha pedalato ad una media di 603 watt nei 18 secondi di forcing. Nella parte finale della salita, una volta rimasto tutto solo, il capitano della Sky ha impostato un ritmo alto ma non forsennato, pedalando per 24 minuti a 401 watt con una frequenza cardiaca media di 150 battiti.
I dati mostrano anche una chiara flessione sulla salita finale di Jafferau dopo un’ottantina di sforzo solitario. Froome è salito a “soli” 392 watt di media sull’ascesa conclusiva, ma nonostante questo i rivali non sono riusciti a recuperare.
Il peso forma solo nelle ultime tappe
Molto interessanti sono stati i dati che il Team Sky ha fornito a proposito del regime alimentare seguito da Chris Froome durante il Giro d’Italia.
L’idea della squadra è stata quella di arrivare alla partenza ancora non nel peso forma, e di calare fino alle ultime tappe, quelle decisive.
Per fare questo, Froome, ha impostato una dieta con un forte deficit calorico, soprattutto nella seconda settimana di Giro d’Italia. La Sky ha rivelato come nella giornata dell’undicesima tappa, quella di Osimo vinta da Simon Yates, Froome abbia mangiato appena 2.566 calorie, un valore più adeguato ad una persona normale che ad un atleta impegnato al Giro d’Italia. In quella tappa il consumo energetico si era attestato intorno alle 3.000 calorie, a cui vanno aggiunte le circa 2.000 che il corpo brucia per le funzioni vitali. Grazie a questo deficit calorico pianificato fin dalla partenza, Froome è riuscito a perdere peso durante la corsa, contrariamente a quello che succede a molti altri corridori. Nelle ultime tappe il campione della Sky è arrivato al suo peso forma ideale di 68.5 kg. ed in queste condizioni è andato a conquistare la maglia rosa.