Dopo i veleni del post-gara tra Mercedes e Ferrari e la pace sancita tramite i social network, si continua a parlare dell'incidente al via del Gran Premio di Gran Bretagna che, alla curva 3, ha visto coinvolti Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton, con il ferrarista che ha subito una penalità di 10 secondi. Di recente, sull'episodio si è espressa anche una voce autorevole della Formula 1, Mika Hakkinen, due volte campione del mondo nel 1998 e 1999. Il finlandese, sul sito Unibet, ha analizzato la gara di Silverstone e, inevitabilmente, si è soffermato anche sul contatto al via tra la Mercedes numero 44 e la Ferrari numero 7, scagionando di fatto il driver del "cavallino rampante" da qualsiasi accusa o sospetto circa una presunta volontà di danneggiare (per gioco di squadra) il principale rivale di Sebastian Vettel nella corsa al titolo iridato.
Mika Hakkinen ha dapprima ricordato quanto sia amato dai tifosi britannici Lewis Hamilton, e per questo motivo, quando l'hanno visto girarsi a poche curve dal semaforo verde, si sono irritati un bel po' nel vedere che la "causa" dell'incidente era stata la Ferrari di Raikkonen. Tuttavia, analizzando approfonditamente l'accaduto, l'ex driver della McLaren ha affermato con fermezza che il contatto "non è stato intenzionale", e che il suo connazionale non va attaccato, poiché in Formula 1 "gli incidenti capitano". Nonostante ciò, Hakkinen ha evidenziato ancora una volta che, siccome l'episodio si è verificato proprio sul circuito di casa del portacolori della Mercedes, è stato tutto un po' amplificato.
Queste dichiarazioni fanno il paio con quanto aveva detto qualche giorno prima un altro grande ex della Formula 1, Jacques Villeneuve che, rispetto a Hakkinen, era stato ancor più duro nelle sue affermazioni. Intervistato da "Autosport", il canadese aveva detto innanzitutto di non aver capito perché ad "Iceman" sono stati inflitti 10 secondi di penalità quando, in Francia, Vettel era stato punito con 5 secondi per un contatto simile con Bottas.
In un secondo momento, rincarando la dose, aveva affermato che, secondo lui, i direttori di corsa hanno deciso di sanzionare Raikkonen perché "si trattava di Hamilton" e si stava correndo nella sua Inghilterra.
Hakkinen impressionato dalla crescita della Ferrari
Proseguendo nel suo approfondimento sul Gran Premio di Gran Bretagna, Mika Hakkinen ha elogiato la Ferrari (attualmente leader del mondiale piloti e costruttori) e la sua crescita impressionante, che dimostra come a Maranello abbiano la professionalità e l'esperienza per reagire sempre a qualsiasi tipo di problema.
E proprio questa capacità tecnica (oltre che finanziaria) di risalire la china in breve tempo, deve tenere sempre sull'attenti i principali avversari, i quali non possono rilassarsi se non vogliono rischiare di essere raggiunti e superati dalle vetture del cavallino rampante.
Ad oggi, secondo l'ex pilota della McLaren, il team di Maranello può vantare un motore pari, se non superiore, a quello della Mercedes, come dimostrano anche gli ottimi risultati che stanno ottenendo Alfa Romeo-Sauber e Haas, motorizzate proprio Ferrari. Infine un breve passaggio sulla Red Bull che, per Hakkinen, su determinati circuiti può ancora dire la sua in questa stagione 2018 di Formula 1, soprattutto su quelle piste in cui l'aerodinamica conta più della potenza come, ad esempio, in Ungheria. Dunque, la sfida per la vittoria non sarebbe esclusivamente ristretta a Ferrari e Mercedes, ma anche le monoposto anglo-austriache potranno ancora dire la loro nei prossimi appuntamenti iridati.