Per la nazionale azzurra non è stato un avvicinamento semplice ai Mondiali di Ciclismo di Innsbruck del 30 settembre. I punti di riferimento della squadra diretta dal Ct Davide Cassani dovevano essere in prima battuta Vincenzo Nibali e in seconda Fabio Aru. Entrambi però hanno passato una stagione tribolata, tra la caduta di Nibali al Tour de France e il rendimento deludente dello scalatore sardo. Nonostante le possibilità degli azzurri siano scemate notevolmente con il passare delle settimane, Aru si è detto convinto di poter far svoltare la situazione con tutta la squadra e di poter vivere una corsa da protagonisti.
Aru: ‘Sarò utile ai compagni’
Nel percorso ad ostacoli che il Ct Cassani si è trovato a dover superare nella preparazione dei Mondiali di Innsbruck, sembra arrivare un pò di sereno. Le prestazioni di Gianni Moscon alle ultime corse hanno dato fiducia, ed anche Nibali ed Aru sembrano in lento progresso. Lo scalatore sardo ha esternato tutta la sua voglia di correre e far parte della squadra azzurra, defilandosi un po’ dal ruolo di punta che si immaginava per lui fino a qualche tempo fa.
“Le ferite per la caduta alla Vuelta stanno guarendo” ha raccontato Aru prima di ringraziare il Ct Cassani per il supporto e la fiducia che gli ha sempre dimostrato anche in questa stagione così difficile. “Mi ha definito azzurro dentro ed è proprio così.
Il Mondiale è lungo 260 km e ci sarà modo di essere utile ai compagni”, ha spiegato il corridore della UAE Emirates, che è convinto di poter dare una svolta dopo la delusione della Vuelta. “I risultati della Vuelta non sono stati quelli desiderati. Anche Nibali, che ho sentito da poco, sperava in qualcosa di meglio. Ma lo scenario può cambiare improvvisamente.
Moscon e De Marchi stanno molto bene. Vedrete, saremo all’altezza”, ha concluso Aru.
Cassani: ‘Non è mai stato il vero Aru’
Dal canto suo, il Ct Cassani ha confermato la sua fiducia sia a Nibali che ad Aru, sapendo di poter contare su due corridori che pur essendo dei leader hanno l’umiltà per mettersi al servizio della squadra se la loro condizione gli consigliasse questo.
“Vincenzo stava andando molto forte al Tour, quella caduta ha scombussolato sia i suoi piani che i nostri”, ha spiegato Cassani. Quest'ultimo ha anche riassunto la stagione di Aru: “E’ stata difficile e complicata, non è mai stato il vero Aru. Adesso sono curioso di vedere sia lui che Vincenzo al Memorial Pantani. Non chiedo nulla ma è importante che siano loro ad avere delle risposte”.