Il ritorno alle corse del 52enne Andrea Tafi, intenzionato a presentarsi al via della Parigi Roubaix, continua a far discutere e a provocare le reazioni più diverse nel mondo del Ciclismo. Oltre ai tanti commenti positivi sulla suggestiva sfida che si è prefissato l’ex campione toscano, sono diversi anche coloro che reputano fuori luogo se non addirittura "patetico" questo rientro a quasi quindici anni dall’addio alle corse. Tra questi ultimi c’è anche Patrick Lefevere, attuale manager della Quickstep e già alla guida della Mapei quando nel 1999 Tafi conquistò il successo alla Parigi Roubaix.

Tafi, il no della Quickstep

A distanza di vent’anni da quel trionfo solitario nella regina delle classiche, Andrea Tafi vorrebbe tornare professionista per un giorno e correre di nuovo la Roubaix nella prossima primavera. Il progetto un po’ folle dell’ormai 52enne Tafi, ritiratosi dal ciclismo nel 2005, non è piaciuto molto al suo ex Team manager Patrick Lefevere.

“Ci siamo visti ad un evento per uno sponsor e tutti gli abbiamo chiesto se fosse pazzo o se avesse la febbre” ha dichiarato il gran capo della Quickstep. “Non lo capisco. Ridendo, ma con intenzioni serie, mi ha chiesto se fossimo interessati, ma si conosce la composizione della nostra squadra. È già difficile selezionare sette corridori per fare la Roubaix e non voglio investire in un progetto solo per pubblicità, spero che possa trovare un altro modo” ha aggiunto Lefevere, che poi si è mostrato un po’ scettico sulle possibilità del suo ex corridore.

“Anche un uomo di 90 anni potrebbe prendere il via della Roubaix, ma non so per quanto tempo potrebbe resistere e non ho idea di quanto potrà resistere Andrea” ha commentato il manager belga.

Lefevere: ‘Potrebbe fare pubblicità ad una piccola squadra’

Lefevere ha parlato di quello che potrebbe spingere questo strano ritorno alle corse di un ex corridore di oltre 50 anni, un meccanismo commerciale interessante per qualche formazione minore alla ricerca di un po’ di visibilità.

“Penso che farà un documentario sul ritorno alla corsa dei suoi sogni a 52 anni. Dietro non c’è semplicemente la partecipazione alla Roubaix, c’è qualcosa legato al business” ha spiegato il manager della Quickstep. “Ci sono squadre più modeste che non sono specialiste della Roubaix. Se gli danno una possibilità farà loro un sacco di pubblicità, ma per quanto riguarda la mia squadra non lo faremo” ha assicurato Lefevere.